
MACUGNAGA- 24-09-2015- “Gli è andata bene, ma non si può proprio andare in montagna così”.
Lo sfogo è di Maurizio Vittone, capostazione del Soccorso alpino di Macugnaga che stamane ha accolto i tre giovani bloccati da 24 ore al rifugio Marinelli appena scesi dall'elicottero che li ha portati in salvo. Sono due ventenni francesi ed un diciottenne italiano, i due più grandi studiano all'università in Inghilterra, il più giovane inizierà adesso ingegneria. Erano saliti sul Rosa con l'intento di andare al bivacco Belloni, a 2500 metri, poi la visibilità è calata, arrivando sino a 10 metri, si sono persi, hanno trovato le paline che portano al bivacco Marinelli e le hanno seguite, appena arrivati, due di loro avevano le scarpe da tennis ed uno solo gli scarponcini, due erano con le felpe ed uno con la kway, ha iniziato a nevicare: “Se si fossero mossi probabilmente sarebbero scivolati facendo una brutta fine- spiega Maurizio Vittone- hanno dormito sotto le coperte, hanno detto che faceva molto freddo, quando sono scesi dall'elicottero tremavano tutti. Gli è andata bene. Li abbiamo torchiati un po', ci voleva una sgridata, non si può andare in giro sul Rosa in queste condizioni. Appena arrivati in paese li abbiamo portati a bere qualcosa di caldo ed a comperare delle calze, rischiavano il congelamento ai piedi. Senza attrezzatura da montagna non saremmo mai riusciti a portarli giù, era indispensabile l'elicottero. Gli abbiamo spiegato che non è stato un comportamento di chi va in montagna, hanno tutte le tecnologie e non hanno neanche controllato se c'era una traccia gps per arrivare al bivacco Belloni, o delle previsioni meteo precise”. Ora i tre aspettano di essere presi dal genitore del ragazzo italiano, partito da Milano per Macugnaga.


