VCO-02-07-2018-Luglio, mese di ferie, di spiagge ed
ombrelloni, è amato da tutti, per le sue temperature calde e la costante presenza del sole, tanto che anche Giulio Cesare lo scelse come suo mese.
Gaio Giulio Cesare, illustre diplomatico e militare, è forse il romano più famoso di tutti i tempi, grazie alle sue conquiste in Gallia e la conseguente opera letteraria “De Bello Gallico”. Ma oltre alle sue imprese militari e politiche, Cesare è conosciuto anche per aver riformato il calendario introducendo quindi l'anno bisestile. Infatti, nel 46 a.c. venne promulgato il calendario giuliano, formato da 365 giorni e con la regola che ogni quattro anni si dovesse intercalare un giorno (anno bisestile). Per questo, alla morte di Cesare, Marco Antonio decise di rinominare il mese della nascita di Gaio Giulio, Quintilis, in Iulius, in suo onore. Similmente il suo successore Augusto diede il nome al mese successivo, agosto. Ma ora potremmo trovarci di fronte ad un'incongruenza: come è possibile che Quintilis, chiamato così appunto perché il quinto mese dell'anno, venga sostituito da Iulius, collocato al settimo posto? Infatti l'anno romano iniziava nel mese di marzo, mese dell'anno in cui iniziava la bella stagione e ricominciava il lavoro nei campi. Il calendario romano era quindi formato da 10 mesi e Cesare, nella sua riforma, decise di aggiungerne altri due all'inizio dell'anno per riequilibrare il calendario con il passaggio delle stagioni e far quindi iniziare il nuovo anno nel mese di Ianuarius, mese in onore di Giano, il dio bifronte, proprio perché a cavallo tra il vecchio e nuovo anno. Successivamente nel 1582 Papa Gregorio XIII introdusse il calendario gregoriano, che aggiustò alcuni errori del precedente giuliano ed è il calendario che usiamo ancora nei giorni nostri.


