DOMODOSSOLA- 07-08-2018- "Sparare ai troppi lupi
nelle Alpi? Non saprei quanto sia utile e fattibile, anche da parte solo di Carabinieri Forestali. Va verificato e approfondito, di certo il tema non è nuovo ed esiste. Mi pare piuttosto, come ci segnalano decine di imprenditori agricoli, che la sfida immediata sia sostenere margari e allevatori che operano negli alpeggi e in quota portando i loro animali ed evitando attacchi ai capi, ma anche l'ennesimo abbandono del territorio. Questo è il nodo. Il lupo è tornato e si moltiplica perché il territorio è abbandonato, perché il bosco aumenta nelle Alpi e negli Appennini di un punto percentuale l'anno, perché questa foresta italiana non è gestita e ruba prato-pascolo, superficie agricola utile. Questo è il problema vero. Ecco perché da anni lavoriamo per contrastare abbandono e spopolamento e oggi questo dobbiamo fare con Governo e Regioni. Una buona occasione saranno gli Stati generali della montagna annunciati dal Ministro Stefani. Uncem sta dalla parte di chi fa impresa. I piani di tutela e di contenimento del lupo devono essere pensati e promossi con le altre Regioni europee alpine, nell'ambito della Strategia macroregionale alpina, senza pregiudizi, senza esasperato ambientalismo che molto spesso dimentica il valore delle imprese agricole, artigianali, zootecniche e si scorda il valore stesso del presidio del territorio. Biodiversità nelle Alpi sì, ma tutelando con adeguati supporti normativi, economici, istituzionali, gli imprenditori veri delle aree montane. Potremo investire meno risorse comunitarie in studi sui lupi e sugli altri predatori che finiscono nelle biblioteche e veicolare, ad esempio, più risorse su Programma di sviluppo rurale e 'indennità compensativa'. Qualsiasi iniziativa per contenere o ridurre i lupi sulle Alpi va comunque, a prescindere, condivisa con le regioni alpine francesi, svizzere, austriache, slovene, tedesche, ungheresi. Eusalp può essere la giusta realtà istituzionale per questa concertazione. Una cosa va evitata: la divisione in tifoserie, la strumentalizzazione, la radicalizzazione, il contrasto tra fronti più o meno a tutela del lupo, più o meno ambientalisti o pseudo tali. Oggi registriamo numerosi attacchi e un aumento dei capi notevole rispetto a cinque anni fa. Dunque un'azione è necessaria. A tutela di chi lavora in montagna, dell'uomo che la vive e vi opera, nell'ambito certamente della Direttiva Habitat UE che agevoli investimenti, nuove aziende, presenza attiva dell'uomo nelle terre alte. L'Italia faccia la sua parte, spiegando le sue peculiarità. Uncem darà il suo contributo".
Così Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem (Unione Comuni, Comunità ed Enti montani) in merito alla notizia di qualche ora fa relativa alla proposta di sparare ai lupi con proiettili di gomma da parte di agenti dei Carabinieri Forestali.


