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DOMODOSSOLA - 24-10-2014 -Valter Zanetta e Luigi Spadone

per conto del comitato promotore del referendum per il passaggio del VCO alla Lombardia", ringraziano gli elettori.

Un grazie, grande e di cuore a coloro che si sono recati alle urne e hanno espresso il proprio SÌ.

Glielo dobbiamo a maggior ragione dopo che le cose non sono andate come speravamo.

Ma 39.202 SÌ rappresentano un patrimonio importante che, anche chi ha votato NO o si è astenuto dal farlo, non può non riconoscere. Sia che lo si veda come il 27,34% dei votanti, sia che lo si veda come il 39% dei possibili elettori (è innegabile che ormai un buon 25%/30% della popolazione si è disaffezionata al voto e non vota più - quindi conteggiare tutti gli astenuti come dei no diviene strumentale). Diciamo che più di  1 cittadino su 3 del VCO la pensava come noi.

Un 33,2% è lontano quorum: ma è altrettanto innegabile che lo scorso anno per l’autonomia della Lombardia, pur con la spinta di tutti i partiti di quella Regione (mentre da noi i movimenti politici o si sono spesi per il no o non hanno preso posizione – neppure la Lega, checché qualcuno lo dica, mentre per converso la Regione era palesemente contraria, sia per le espressioni del Presidente Chiamparino, sia perché non è che Aldo Reschigna quando parla pur dicendo di farlo da privato cittadino viene percepito come tale, visto il ruolo che ricopre), con una campagna mediatica enorme e pur trattandosi di un argomento sentito (si parlava di autonomia!), si è di poco superato il 38%.

Non abbiamo raggiunto il quorum, vero.

Ma crediamo si sia corso con dignità.

Qualcuno sosteneva che raccogliere 5.000 firme fosse facile e che i consensi sarebbero stati di poco superiori.  Forse i numeri dicono poco, ma proporzionalmente 39.202 elettori del VCO sono 13 milioni e 800 mila a livello nazionale. Una significativa minoranza. Che in una elezione provinciale sarebbe una maggioranza.

E questa minoranza, questi 39.202 elettori, ha espresso un malessere forte verso una Regione che dal marzo 2005 riconosce la tutela delle specificità montane nel proprio Statuto, ma che in quasi 14 anni non ha saputo concretizzarlo attuando quella norma di principio che il suo Statuto prevede ma che nessuna amministrazione, di qualunque colore politico, ha voluto rendere attuale.

Se la Regione in questi anni fosse stata vicina e se ci fosse stata una piemontesità insita la gente lo avrebbe manifestato con un deciso NO, mostrando la sua voglia di Piemonte in modo netto, cercando di prevalere sui SÌ.

Non certo astenendosi.

Perché un’astensione seppure valga come un NO, è cosa ben diversa rispetto a un no espresso.

Negli ultimi mesi ci hanno promesso maggiori risorse, hanno reperito avanzi di amministrazione nel bilancio di assestamento (sempre poca cosa, in verità), e ci hanno promesso l’autonomia. Qualcosa questo referendum ha smosso.

Vorremmo si ripartisse da qui, da queste ultime promesse. Perché indubbiamente  anche una buona parte di chi ha votato no (o ha preferito astenersi ma avrebbe votato no) lo ha fatto credendo la Regione possa garantire un percorso di dignità per il Verbano Cusio Ossola, riconoscendogli la specificità montana, i canoni idrici e le prerogative di Sondrio e Belluno, territori di montagna e di frontiera.

39.202 elettori non possono essere dimenticati e non si può fingere non ci siano stati. La Regione ne tenga conto e si attivi per mantenere fede al suo Statuto e alle tante promesse, specie quelle degli ultimi mesi.

Questa Regione e la futura, che sia a guida PD, a guida Lega o a guida 5 Stelle.

Come Comitato cercheremo di rappresentare chi ci ha dato fiducia e chi ha espresso il proprio Sì anche in questa battaglia futura. Non farlo significherebbe avere poco o nullo rispetto di chi si è recato alle urne e sarebbe come dire che chi perde le elezioni deve sparire dallo scenario perché le idee della minoranza non devono esistere.  

Sempre  vicini a chi ci ha sostenuto.

Perché questi ultimi, con il loro voto, costituiscono una spinta forte che potrà agevolare il mantenimento delle promesse da parte di chi governa e governerà la Regione.

Ora non hanno più scuse e dovranno farlo. VCO come Sondrio o come Belluno. Chiunque lo governerà.

Valter Zanetta
Luigi Spadone