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DOMODOSSOLA - 09-11-2018 -  "Martin Luther King: dal sogno al mito" è il titolo del convegno in prgramma stasera, lunedì 19 novembre (ore 20.45) al teatro Galletti. Organizzata dal Coordinamento Ossola Solidale, la serata vedrà ospiti il professor Massimo Rubboli dell'Università di Genova e del professor Paolo Naso dell'Università di Roma, La Sapienza.
"50 anni fa a Memphis, nello stato del Tennessee (USA), veniva assassinato il pastore battista Martin Luther King, uno dei principali artefici dell'emancipazione della popolazione nera negli Stati Uniti.

Grazie alle campagne nonviolente del movimento per i diritti civili, nella prima metà degli anni Sessanta, gli Stati Uniti fecero notevoli passi avanti verso l'abbandono definitivo della segregazione razziale, per il riconoscimento pieno dei diritti di tutti i cittadini americani, senza distinzione del colore della pelle.

Ci sono voluti altri 40 anni, ma negli USA finalmente nel 2008 veniva eletto un presidente di nero: Barack Obama. Gli statunitensi possono finalmente dirsi esenti da derive razziste? Le campagne nonviolente di Martin Luther King negli Usa e di Mandela in Sudafrica, per il superamento del razzismo nei riguardi dei neri hanno vaccinato l'umanità da nuovi possibili rigurgiti xenofobi e discriminatori?

Passando a noi italiani, occorre ricordare che il nostro Paese ha un passato coloniale, tutto ambientato nel Nord e nell'Est Africa, messo in atto tra gli inizi degli anni 80 del XIX secolo e la fine del fascismo. Inoltre, è necessario ricordare che nel 1938, 80 anni fa, venivano proclamate le leggi razziali dal regime fascista.

Quanto di questo nostro passato, coloniale e razzista, ampiamente analizzato da storici e antropologi, è conosciuto dalla maggioranza degli italiani? Sono stati sviluppati adeguati anticorpi dalla fine del fascismo ad oggi perché quegli abomini non possano ripetersi più?

Durante l'incontro del 19 novembre, a 50 anni dalla sua morte, parleremo dell'eredità morale e politica ― il suo retaggio comprende anche la lotta a povertà e militarismo ― lasciataci da Martin Luther King per interrogarci su quanto ancora occorre fare per realizzare quel mondo da lui profetizzato".