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Stabilimento rumianca

PIEVE VERGONTE - 30-11-2018 - Tra un anno l'Hydrochem

di Pieve Vergonte potrebbe avere il tanto sospirato impianto a "celle a membrana", è di ieri, il via libera del ministero dell'ambiente che concede l'autorizzazione a costruire. Si parla finalmente di chimica pulita nello stabilimento dove per decenni la produzione di cloro soda è avvenuta con l'inquinante e inquietante tecnologia a mercurio. Vietato da decenni in Europa, e in funzione a Pieve grazie a deroghe su deroghe; un anno fa l'impianto a mercurio è stato stoppato, cosa che ha comportato il ricorso alla cassa integrazione straordinaria (a rotazione) per i lavoratori. Lo stabilimento chimico attualmente ne impiega 102.  "Dopo lunga attesa finalmente avremo un impianto compatibile con l'ambiente che tra le altre cose, consentirà di evitare il trasporto del cloro via rotaie  - commenta il sindaco di Pieve, Maria Grazia Medali -. C'è proprio tutto, adesso occorre solo che l'azienda proceda. Questo è un passo importantissimo non solo per il futuro dello stabilimento chimico - prosegue Medali - ma per tutto il paese di Pieve Vergonte, che ha bisogno di togliersi di dosso il marchio, pesantissimo, di paese più inquinato d'Italia facendo sì che la bonifica proceda nel più breve tempo possibile".
Il progetto di un impianto a "celle a membrana" era da tempo sulla carta, ma in un primo momento la proprietà aveva intenzione di realizzarlo in un punto dell'area industriale adiacente alle zone di bonifica; successivamente s'è ritenuto opportuno spostare l'impianto in una posizione più defilata, ma questo cambiamento ha richiesto l'avvio di un nuovo iter procedurale al ministero, quindi un prolungarsi dell'attesa: "Quello raggiunto, grazie anche all'impegno di sindaco, del vicepresidente Reschigna e dell'onorevole Cristina è un traguardo importante - commenta Iginio Maletti,  per la Femca Cisl Piemonte Orientale - adesso occorre che Hydrochem proceda con l'investimento necessario. Si parla di 20-25 milioni di euro, cifre importanti per un progetto di grande valore che potrebbe vedere luce tra un annetto".      

Antonella Durazzo