DOMODOSSOLA - 12-12-2018 - Omicidio preterintenzionale, lesioni e rapine. Sono le accuse di cui cinque componenti (tra cui un minore) della "banda al peperoncino", dovranno rispondere in Corte d'Assise per i fatti di Piazza San Carlo a Torino del 3 giugno 2017. Fatti che costarono la vita a Erika Pioletti, la trentottenne di Beura Cardezza rimasta schiacciata dalla folla. Contestato dalla Procura tornese, il reato di omicidio è stato confermato dalla Corte di Cassazione. L'ipotesi è che durante la proiezione in piazza della finale di Champions tra Real Madrid e Juventus, la banda avrebbe usato lo spray per compiere rapine. Il gip aveva attenuato le accuse ritenendo che la morte dell'ossolana fosse conseguenza di un altro reato, ma il tribunale del riesame le ha aggravate nuovamente. Da qui il ricorso in Cassazione mosso dagli avvocati dei giovani, ma la decisione dei giudici della Corte ha confermato l'accusa.
Sui fatti di piazza San Carlo è in corso un altro procedimento in relazione a presunte carenze di organizzazione e di gestione dell'evento, con indagati, tra gli altri, la sindaca Appendino e l'allora questore di Torino Angelo Sanna. A loro la Procura contesta accuse di disastro, lesioni e omicidio colposo.