PIEVE VERGONTE - 19-12-2018 - E' uno dei tasselli fondamentali per la messa in sicurezza del sito industriale di Pieve Vergonte: la deviazione del rio Marmazza; il ritorno del torrente che passa in piena area industriale nell'alveo originario, dal quale fu deviato proprio per esigenze industriali. L'affluente del Toce attraverso cui il Ddt è giunto sino al lago Maggiore, e osservato speciale in caso di forte maltempo (un'esondazione nell'are dell'industria chimica come ipotesi peggiore) a partire da gennaio comincerà ad essere finalmente "regimentato" con l'avvio di lavori non brevi e certo complessi, lungo due chilometri di tracciato. "Si tratta pur sempre di deviare un fiume - commenta il sindaco di Pieve Vergonte, Maria Grazia Medali -. La previsione è di tre anni di lavori, non tre anni complessivi, quindi considerando le interruzioni, dobbiamo considerare almeno quattro anni. E' un intervento importante - aggiunge il primo cittadino - che peraltro è propedeutico alla bonifica dello stesso sito". Le novità sono di questi giorni: dapprima l'arrivo da parte del ministero dell'Ambiente al via libera a Syndial, la società del gruppo Eni responsabile delle bonifiche, di aumentare l'altezza rispetto al progetto originario dei muri in cemento che conterranno provvisoriamente il materiale di scavo. Terre che saranno sottoposte ad analisi e nel caso in cui risultassero inquinate, bonificate attraverso un particolare processo di "lavatura".
Questa mattina, inoltre, c'è stata un nuova conferenza dei servizi dedicata al monitoraggio degli scavi "l'ultima della fase istruttoria", spiega Medali. Si attende nel frattempo l'esito della variante chiesta da Syndial al ministero a maggio scorso. Intanto si comincia a predisporre il cantiere. Il Marmazza scorrerà su terreni acquisiti per via bonaria da diversi proprietari dal Comune di Pieve i cui tecnici, con grande perizia sono riusciti a riunire migliaia di "particelle".