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PIEVE VERGONTE - 21-01-2019 - Dopo l'incontro

in Prefettura e in attesa di riposte (che forse giungeranno a febbraio) dal tavolo convocato in data non ancora precisata al ministero dello Sviluppo Economico, i lavoratori di Hydrochem vanno in assemblea per decidere le azioni da intraprendere per tenere alta la guardia sulla situazione d'incertezza dello stabilimento di Pieve Vergonte. "Non possiamo escludere lo sciopero, anche se è sempre una misura pesante per i lavoratori - spiega Iginio Maletti, dei chimici della Cisl -. Ne parleremo all'assemblea di venerdì, pensiamo ad azioni mirate, certo è che la preoccupazione è alta".
"Hydrochem non è solo un problema di 150 famiglie, ma è un problema di tutti, questa è la battaglia del territorio", recita il volantino in distribuzione in questi giorni. Sono 104 dipendenti più gli occupati dell'indotto i lavoratori che rischiano il posto di lavoro in mancanza di investimenti attesi ormai dal 2007. All'epoca, la proprietà belga Tessenderlo, aveva annunciato la riconversione della produzione con la tecnologia a "celle a membrana", ma fu un nulla di fatto e in oltre dieci anni di rinvii e differimenti, un anno fa s'era reso necessario lo stop della produzione con la tecnologia a mercurio, ormai illegale in tutta Europa. Era così partita la cassa integrazione straordinaria in attesa della riconversione che si doveva concludere nel 2020, in tempo per la fine dell'ammortizzatore sociale. Ma ottenute tutte le autorizzazioni, l'ultima delle quali giunta dal ministero dell'Ambiente a novembre, e a un passo dall'ingresso di un socio italiano che si sarebbe fatto carico dell'investimento di 20-25milioni necessario a salvaguardare la produzione, la proprietà tedesca ovvero il gruppo ICIG (International Chemical Investors Group), ha tirato i remi in barca. E senza fornire risposte, neppure al tavolo istituzionale convocato dal prefetto lo scorso mercoledì. In quella occasione, nella fabbrica di Pieve c'erano state già 8 ore di sciopero. "Oggi a Pieve nessuno sa dirci cosa accadrà: Hydrochem non dà risposte dopo che tutta la comunità si è spesa per creare le condizioni per dare continuità allo stabilimento", affermano i lavoratori nel volantino. L'auspicio è che il territorio, ma anche la politica, non li lasci soli.