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PIEMONTE- 21-03-2022--  Lo Stato italiano è laico. Significa che non esiste una religione di Stato e che tutte le religioni meritano uguale rispetto. Lo prevede l’art. 8 della Costituzione che specifica un dato importante e significativo: i rapporti tra lo Stato e le confessioni religiose sono regolati per legge sulla base di ‘intese’.

E’ pur vero che la religione cattolica fa storia a sé. Considerata dallo Statuto Albertino come religione di Stato, tale qualità è venuta meno con la Costituzione (che appunto indica l’Italia come laica) ed è stato necessario rimarcarlo con gli accordi di modifica dei Patti Lateranensi del 1984.
Tornando alle ‘intese’ tra lo Stato e le confessioni religiose, elenchiamo sommariamente quali leggi le prevedono.


1) Religione cattolica: Patti Lateranensi e Legge 121/1985;
2) Tavola Valdese: Leggi 449/1984; 409/1993; 68/2009;
3) Assemblee di Dio in Italia (ADI): Legge 517/1988;
4) Unione delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° giorno: Leggi 516/1988; 637/1996; 67/2009;
5) Unione Comunità Ebraiche in Italia (UCEI): Leggi 101/1989; 638/1996;
6) Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia (UCEBI): Leggi 116/1995; 34/2012;
7) Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI): Legge 520/1995;
8) Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa Meridionale: Legge 126/2012;
9) Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni: Legge 127/2012;
10) Chiesa Apostolica in Italia: Legge 128/2012;
11) Unione Buddista Italiana (UBI): Legge 245/2012;
12) Unione Induista Italiana: Legge 246/2012;
13) Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai (IBISG): Legge 130/2016;
14) Associazione ‘Chiesa d’Inghilterra’: Legge 240/2021.


La richiesta di ‘intesa’ deve pervenire al Ministero dell'Interno, Direzione Generale Affari dei Culti e la competenza è del Governo che conduce le trattative con la confessione religiosa. Un primo filtro è dato dal fatto che il Governo può iniziare la trattativa solo con le confessioni religiose che hanno ottenuto la personalità giuridica secondo la vecchissima Legge 1159/1929. Questo per garantire la ‘serietà’ della confessione religiosa e la sua presenza sul territorio italiano.


Finite le trattative, vengono sottoposte al parere del Consiglio dei ministri e, nel caso di approvazione, viene inviato tutto al Parlamento per la loro approvazione in legge.


Sicuramente qualcuno avrà notato l’assenza di ‘intese’ con la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova e le Comunità Islamiche in Italia. Riguardo alla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, l’intesa è stata approvata dal Governo, ma si attende che il Parlamento approvi la Legge. Per quanto riguarda, invece, le Comunità Islamiche in Italia, non è stata ancora approvata alcuna ‘intesa’, ma solo un Patto Nazionale per un Islam Italiano (nel 2017) che dovrebbe aprire la strada alla richiesta di ‘intesa’.