PIEMONTE- 30-05-2022-- Continuiamo il nostro curioso viaggio tra le norme del nostro codice penale. Oggi accenniamo agli articoli 728, 613 e 86, che portano rispettivamente il titolo ‘Trattamento idoneo a sopprimere la coscienza o la volontà altrui’, ‘Stato di incapacità procurato mediante violenza’ e ‘Determinazione in altri dello stato d'incapacità allo scopo di far commettere un reato’.
L’art. 728 prevede che chiunque, col consenso della persona, la pone in stato di narcosi o d'ipnotismo, o esegue sulla stessa un trattamento che ne sopprima la coscienza o la volontà, è punito, se dal fatto deriva pericolo per l'incolumità della persona, con l'arresto da uno a sei mesi o con l'ammenda da 30 a 516 euro. La norma tende a tutelare la libertà di autodeterminazione di chiunque e contempla il cosiddetto reato di pericolo concreto.
Come avrete notato, basta esercitare l’ipnotismo o narcotizzare la persona per commettere il reato, purché sia messa in pericolo la sua incolumità. L’eccezione riguarda chi esercita una professione sanitaria: in questo caso, se lo scopo è terapeutico, nessuno sarà punito.
L’art. 613 cp prevede un’ipotesi più severa del 728. In questo caso, chiunque ipnotizzi una persona, o la fa ubriacare o la fa drogare o con qualsiasi altro metodo la rende incapace di intendere e volere, sarà punito con la reclusione fino a un anno. Se poi lo scopo di limitare questa libertà di autodeterminazione era quello di commettere un reato o di farlo commettere alla persona resa incapace, la pena sale fino a cinque anni. Anche in questo caso, non ci sarà punizione per chi esercita una professione sanitaria nell’ambito del suo lavoro.
Possiamo trovare un collegamento diretto tra l’art. 613 e l’art. 86. Quest’ultimo prevede che se qualcuno mette una persona in uno stato di incapacità di intendere e volere per farle commettere un reato, del reato non risponde la persona incapace, ma chi ha provocato l’incapacità.
Attenti quindi a farsi ipnotizzare da persone che non esercitano una professione sanitaria: rischia gravemente la reclusione sia chi ipnotizza che, in casi determinati, chi si fa ipnotizzare.