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VALLE ANTRONA- 05-06-2022-- Quella che avrebbe dovuto essere una tranquilla passeggiata per l’incertezza meteorologica si trasforma in una gita lunga, come le altre, ed anche abbastanza impegnativa. Percorreremo, infatti, un tratto di sentiero EE dove occorre attenzione. Questo accade quando si frequenta la montagna con gente forte che dà giustamente per scontata la preparazione fisica e, soprattutto, mentale degli amici. E, con fatica, ci si adegua.

GITA N. 77 O 24 Alpe Cavallo e Specchio di Viganella (Autani di Cavallo)

APRILE 2022

Dislivello: 1050 m. Tempo: 4 h 50’ + 20’ (visita allo specchio). Sviluppo: 13,4 km. 

Previsioni negative e ombrelli negli zaini. La pioggia ci risparmierà, ma nella nebbia a quota 1400 ci si umidificherà comunque. Oggi lo schema è 5 – 1 – 1 – 2, cioè 5 anziani, medico di turno, rianimatore e doppia badante, ormai quasi indispensabile. La meta è l’Alpe Cavallo in Valle Antrona.

Partiamo da Rivera, 590, ultima frazione verso Antronapiana di Borgomezzavalle, già Viganella. Anche oggi c’è un’importante rappresentanza indigena che garantisce conoscenza del territorio. Saliamo alla frazione Bordo, 719, con l'Oratorio dei SS Giuseppe e Stefano. Qui si trova una Comunità Buddhista di ritiro e meditazione.

Proseguiamo per l'altra frazione Cheggio, 753 (dieci minuti), passando dalla Cappella della Mater Dolorosa o delle Dieci Croci, ed osserviamo una suggestiva casetta di legno su un albero. Il tutto con grande calma, in previsione di un’andata e ritorno veloce e tranquilla all’Alpe Cavallo, per evitare la pioggia imminente. Siamo sul sentiero C14, ben segnato e abbastanza “umano” per trovarsi nella valle celebre per le sue pendenze impietose.

Passiamo dalla Cappella del Mundù, 823, e dall’Alpe Alberi, 997, in una bellissima faggeta. Arriviamo alle prime baite dell’Alpe Cavallo, I  Crupp, 1347, e, dopo pochi minuti, al pianoro superiore dell’alpe, 1373. Fino a qui due ore di cammino effettivo. Ci sono un piccolo mausoleo con altare in marmo ed una cappelletta dedicata a Maria, a perenne ricordo dei caduti di Viganella, partigiani ed alpigiani. A questi è anche dedicato un piccolo monumento. E c’è anche la simpatica stazione meteorologica della “corda”, diffusa nell’Ossola. I

l termometro segna 4 °C. Da qui in su nebbia e l’umidità in sospensione nell’aria ci inumidisce come se piovesse …  ma non piove e questo “mi frega”. Pensavo già ad un tranquillo ritorno lungo il percorso di salita, senza fare i conti con il misticismo della maggioranza del gruppo che vuole percorrere l’Autani di Cavallo, uno dei tre della valle. Obbedisco.

Il sentiero C14 diventa C12, diretto a nord. E’ ben segnato, stretto, nelle nebbia, con saliscendi, un po’ esposto e da percorrere con attenzione. Il principale vallone che attraversiamo è quello del Rio Balmel e mi dicono che non ce ne saranno più. Un tratto è ben attrezzato con ponticelli e catene, ma di valloni e vallette ce ne sono tanti altri e ne perdo il conto. Lo chiamerò sentiero dei valloni alla faccia dei miei amici burloni.

Tante salamandre testimoniano che non è propriamente una bella giornata. Da nord viriamo a sud est e torniamo su un percorso tranquillo. Passiamo dall’Alpe La Beula, 1330, e di qui iniziamo a scendere decisamente. Dopo l’Alpe Casalaccio, 1300, ecco i ruderi dell’Alpe Gurbegia (Gora per la cartina), 1133 (un’ora e mezza da Alpe Cavallo). Stiamo camminando sui sentieri dei minatori della zona di Ogaggia, dove si estraevano minerali di ferro. Finalmente si mangia. E gli ombrelli negli zaini si riveleranno inutili.

A quota 950 circa, previa ennesima democratica decisione, risaliamo un sentierino alla nostra sinistra che passa dall’Alpe Barco, 976, e raggiunge l’Alpe Pianezzo, 1081. Qui notiamo un disordine e una sorta di abbandono non propriamente svizzero, oltre a nessuna indicazione. E dire che questo è un passaggio quasi obbligato per i visitatori dello Specchio di Viganella!

Lo raggiungiamo, diretti a oriente in piano, in pochi minuti. Il nostro è un omaggio doveroso al suo ideatore e all’impianto che ha fatto conoscere la Valle Antrona in tutto il mondo. Torniamo sui nostri passi fino ad un bivio dove teniamo la sinistra verso Viganella. All’Alpe Brig, 691, per una fortunata coincidenza, incontriamo l’inventore dello specchio, che ci offre una bottiglia del suo vino e ci aggiorna sulle sue ultime iniziative.

Scendiamo a Viganella, paesino gioiello, e passiamo dalla piazza dove si riflettono i raggi del sole dallo specchio, cinquecento metri più in alto. Lungo la provinciale torniamo alle auto a Rivera (quasi un’ora e tre quarti da Gurbegia).

Gianpaolo Fabbri                                                                                                             

IMG_20220421_084823.jpgIMG_20220421_154817.jpgIMG_20220421_154616.jpgIMG-20220421-WA0010.jpgIMG_20220421_144129.jpgIMG-20220421-WA0029_1.jpgIMG_20220421_153542.jpgIMG_20220421_103224.jpgIMG_20220421_131347.jpgIMG-20220421-WA0099.jpgIMG_20220421_140630.jpgIMG-20220421-WA0058.jpgIMG_20220421_111139.jpgIMG_20220421_104439.jpgIMG-20220421-WA0013.jpg