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DOMODOSSOLA - 13-07-2022 -- Si è svolta stamattina presso il Tribunale di Verbania, davanti al giudice Beatrice Alesci, la prima udienza di smistamento che vede Antonio Ciurleo imputato di diffamazione a mezzo stampa nei confronti del Comune di Domodossola.
Tutto è iniziato con il concorso per bibliotecario indetto dal Comune di Domodossola nel 2019 e svoltosi tra il 2020 e il 2021 con più di 150 partecipanti.
Il 24 ottobre 2020, due giorni dopo la prima prova scritta del concorso (e seguita da una seconda prova scritta e poi da un colloquio orale il 28 gennaio 2021), nella sua rubrica l’Altra Informazione e in qualità di giornalista, Antonio Ciurleo pubblicò un video su Facebook nel quale riferiva di dubbi di alcuni candidati a svolgere il concorso. Ciurleo in quel video invitava chiunque avesse informazioni da segnalare, a rivolgersi a lui o alla Procura della Repubblica di Verbania.
Il sindaco di Domodossola Lucio Pizzi, nel gennaio 2021, dopo tre mesi dal video, affidò all’avv. Christian Ferretti l’incarico di querelare Ciurleo. Il 22 gennaio 2021 Ciurleo è stato querelato per diffamazione a mezzo stampa per la quale oggi è iniziato il processo. L'avv. Ferretti si è costituito parte civile per il Comune.
All’udienza di oggi, l’avv. Carlo Crapanzano, che difende Ciurleo, ha prodotto cospicua documentazione e, in essa, un esposto presentato da Ciurleo alla Procura della Repubblica di Verbania il 22 gennaio 2021 (lo stesso giorno in cui è stato querelato dal Comune di Domodossola, ma non ne era ancora a conoscenza) e nell’esposto Ciurleo ha indicato con esattezza e con una settimana di anticipo, chi avrebbe vinto quel concorso pur non essendo primo nella graduatoria provvisoria. Una settimana dopo, all’esame orale del 28 gennaio 2021 ha vinto il concorso proprio la persona indicata da Ciurleo ben sei giorni prima.
A questo punto, si dovrà accertare come faceva Ciurleo già a ottobre 2020 a sapere chi avrebbe vinto il concorso e a indicarlo esattamente nell’esposto del 22 gennaio 2021 alla Procura di Verbania, una settimana prima dell’esame finale.
Intanto, l’avv. Carlo Crapanzano, difensore di Ciurleo, oggi ha già chiesto formalmente al giudice Alesci di avvalersi della cosiddetta exceptio veritatis, cioè la prova della verità prevista dal codice penale, che consente agli imputati di diffamazione di provare a loro discolpa la verità del fatto.
Il giudice Alesci ha rinviato al 11 novembre alle 11.