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val buscafna donna fabbri

BACENO- 09-10-2022-- Quando gli impegni personali e la benevolenza dell’INPS lo consentono, ci si può dedicare anche a escursioni veramente tranquille nell’ambito familiare. In agosto, viste anche recenti esperienze negative, preferirei evitare le feroci ammucchiate della pur splendida Alpe Devero, ma, come penso avvenga per molti, nell’ambito domestico il potere decisionale è molto scarso. E così sono tornato nella bellissima Val Buscagna.

GITA N. 92 O 24 Val Buscagna

AGOSTO 2022

Dislivello: 550 m. Tempo: 3 h 45’. 

La giornata è di quelle rare. Se così non fosse, la signora non si sarebbe mossa di casa. Anzi, avrebbe biasimato pesantemente la mia incoscienza per essermi diretto verso l’alto con le solite nubi minacciose nel cielo. E’ in gita premio anche la piccola Asia, che sarà severamente guinzagliata per tutto il giorno, come richiesto dai regolamenti del Parco Naturale.

Gli orari non saranno quelli folli dei Murmäta, ma quelli di due turisti senza fretta. Inutile discutere!. E’ così che, pur essendo un giorno feriale ma in pieno agosto, veniamo respinti dai parcheggi di Devero e ci tocca parcheggiare, con fatica, all’uscita della prima galleria, quota 1420. La meta prescelta dal capo è il Lago Nero in Val Buscagna. Non mi azzardo, per evitare rispostacce, a dire che il dislivello in salita sarà un po’ maggiore e così, all’alba delle undici, la spedizione si mette lentamente in movimento, in puro stile alpino.

Attraversiamo il torrente e, passando di fianco ai cessi pubblici a cielo aperto già notati durante un’escursione recente, saliamo ad incrociare, in prossimità della Forcola, la bellissima mulattiera che sale da Goglio, La Via dell’Arbola. Un tratto ripido a tornanti e poi la pista quasi pianeggiante ci portano a Devero.

Attraversiamo la piana fino a Pedemonte, 1640, e, tenendo la sinistra, attraversiamo il Rio di Buscagna. Fin qui tre quarti d’ora e nulla da ridire sul comportamento delle due signore, quella che mi ubbidisce sempre (l’unica, Asia) e quella che mi ubbidisce ogni tanto (il capofamiglia).

Iniziamo la morbida salita verso l’Alpe Misanco sul sentiero H11, costeggiando inizialmente il rio ed entrando poi nel bellissimo bosco fino all’Alpe, 1907, campo base delle persone che gestiscono i pascoli della Val Buscagna (tre quarti d’ora).

Di qui, in estate, siamo passati raramente. D’inverno, invece, decine di volte, diretti con gli sci al Monte Cazzola. Poco sopra, al bivio per il Cazzola appunto, ci concediamo uno spuntino, data l’ora. Di qui teniamo la destra e, superata una piccola strettoia fra le rocce, scolliniamo nel territorio del Parco Naturale di Veglia e Devero. Il sentiero pianeggiante ci porta ad un bivio, dove teniamo la destra ed in breve raggiungiamo il Lago Nero, 1974, o, meglio, ciò che ne resta (mezz’ora da Misanco).

Il livello si è abbassato di qualche metro, in attesa di pioggia e poi neve. Ripartiamo, dopo il meritato riposo, verso nord e ci abbassiamo fino  allo splendido pianoro del Grande Ovest. Attraversiamo il Rio di Buscagna su un ponticello di legno e teniamo la destra (nord est). Adesso siamo sulla pista/sentiero H99 della GTA. Passiamo dall’Alpe Buscagna Inferiore, 1941, dove inizia la discesa che ci porta a Pedemonte (un’ora dal lago).

Meravigliato dalla prestazione del capo, dopo l’ennesimo meritato riposo con reidratazione, la riaccompagno sana, salva ed orgogliosa della meta raggiunta al parcheggio (tre quarti d’ora). Asia che, secondo la regola dei sette anni uomo – cane, è ormai quasi mia coetanea, si fa una bella dormita fino a Domodossola.

 Gianpaolo Fabbri

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