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rupe gesso fabbri

FORMAZZA- 23-10-2022--Le solite previsioni meteorologiche contrastanti e che vengono modificate all’ultimo momento ci inducono a cambiare giorno, con il risultato di essere in pochi. All’ultimo momento cambiamo anche meta, sempre condizionati dal tempo. Ne risulta un’escursione di lungo sviluppo, ma dislivello ragionevole, nuova per due di noi.

GITA N. 94 O 24 Rupe del Gesso

AGOSTO 2022

Dislivello: 750 m. Sviluppo: 17 km. Tempo: 5 h.

 

FORMAZZA- 23-10-2022-- Con tempo incerto e conseguenti defezioni dell’ultima ora ci troviamo soltanto in tre all’alba nell’urbe ossolana, l’ “Alpe Domo” per gli amici di Verbania. La badante che arriva dalla “pozza” (il Lago Maggiore secondo noi, come rappresaglia in difesa dell’ “Alpe Domo”)  oggi avrà un impegno ridotto, dovendosi occupare soltanto di due anziani, uno dei quali ancora in forma “giovanile”.

Le nuvole “pesanti” che sovrastano l’alta Formazza ci inducono a cambiare programma prima ancora di parcheggiare in quel di Riale, 1731. Dalla Rupe del Gesso due di noi non sono mai passati e, con il rischio di pioggia, il percorso su sentieri evidenti e strada sterrata, di grande sviluppo ma scarso dislivello, dà maggiori garanzie di sicurezza.

Con gli ombrelli nello zaino ci avviamo sul ripido ed evidente sentiero che taglia i tornanti della strada verso il Rifugio Maria Luisa. Prima di raggiungerlo, saliamo a destra verso il Lago Castel, lasciandolo sempre alla nostra destra. Con percorso più o meno libero, su terreno molto agevole e lungo tracce e sentiero ben segnato (G24 per Bocchetta di Valmaggia), passiamo dai Laghetti del Toggia e raggiungiamo il vasto pianoro dei Laghi del Boden, 2350, in un’ora e tre quarti.

La bellezza del paesaggio, già di per sé idilliaco, è esaltata dai contrasti di luce creati da sole e nuvole che bisticciano nel cielo, aiutati da un venticello di settentrione che mantiene limpida l’aria e ci fa apprezzare una temperatura adatta alla fatica, dopo i bollori estivi. E poi ci sono tante vacche al pascolo che ci parlano di montagna vera. Nel confinante Canton Ticino, sui monti di Piotta, c’è una splendida escursione giustamente ribattezzata “Giro delle Meraviglie”, ma anche nell’Alta Formazza decine di laghi e laghetti ad altezze diverse fanno pensare a qualcosa di simile.

Costeggiamo il lago Sud, deviamo a sinistra (nord) sul sentiero G28a che costeggia il lago Nord e, dopo un ripido ma breve strappo, arriviamo ad una bocchetta. Qui deviamo ancora a sinistra (ovest) e, lungo un facile sentierino, raggiungiamo rapidamente la Rupe del Gesso, 2434 (mezz’ora), un bianco promontorio di origine calcarea. Qui ci sono una piccola croce di vetta ed un panorama mozzafiato.

Nel frattempo ci siamo attrezzati con copri-zaino e giacche a vento perché piove bene per qualche minuto. Il forte vento impedisce di usare gli ombrelli. Torna il sole e ci accompagnerà per il resto della giornata. Dalla bocchetta riprendiamo il sentiero G28a, sempre verso nord, prima in discesa e poi pianeggiante, e, dopo un’ora, siamo al Passo San Giacomo, 2313, con il suo laghetto, o meglio stagno.

Qui ci sono in corso lavori alla ex casermetta della Finanza, che diventerà un punto d’appoggio per i tanti bikers di passaggio. Lungo la strada che costeggia il territorio dell’Alpe Regina e, più a sud, il bacino del Toggia arriviamo in tre quarti d’ora alla casa dei guardiani in prossimità della diga e pranziamo su due comode panchine tecnologiche. Lungo strada e sentiero scendiamo a Riale (un’ora) e, sulla strada del ritorno a valle, ci fermiamo a rendere omaggio al nostro presidente, nel suo splendido giardino, in attesa che ritorni con noi più forte di prima.      

Gianpaolo Fabbri

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