COSSOGNO- 29-01-2023-- Eravamo già saliti varie volte al Monte Todum, splendido balcone panoramico su laghi e monti, anche lungo il percorso più impegnativo, il cosiddetto “Filo di Nolezzo”. Oggi saliamo lungo il facile sentiero del chilometro verticale e scegliamo un percorso in parte nuovo per il ritorno. Sempre in attesa di un vero inverno.
GITA N. 105 O 24 TODUM
DICEMBRE 2022
Dislivello: 1120 m. Sviluppo: 16,4 km. Tempo: 6 h.
Siamo in sei, senza medici e infermieri, e tutto il peso della responsabilità grava sulle pur solide spalle della badante titolare, che si fa aiutare da Hawk, un magnifico lupo cecoslovacco che manterrà una ferrea disciplina fra i cinque anziani presenti.
Ci dovremmo trovare nella piazza di Cossogno, ma la piazza è inaccessibile per lavori in corso. Torniamo indietro e, appena prima del ponte a ingresso paese, prendiamo la stradina sulla sinistra e posteggiamo in prossimità del percorso del chilometro verticale, a quota 400.
Imbocchiamo il sentiero/mulattiera evidente che ci porta all’Agriturismo Villa Cresta, dove passa anche una stradina asfaltata. Più avanti raggiungiamo Rugno, 741, più paesino o “corte” che alpe. Si prosegue per l'Alpe Aurelio – Corte Emidio, 925, e poi l'Alpe Aurelio – località Eco, 1054. Incrociamo, a quota 1200, la pista taglia-fuoco che proviene da Cappella Fina e risaliamo gli ultimi cento metri che portano in vetta al Monte Todum, 1298, che è anche il punto d'arrivo del chilometro verticale (due ore e un quarto pause escluse).
Anche oggi è una splendida giornata e ci godiamo il bellissimo panorama. Rispetto alle precedenti salite non troviamo il consueto spessissimo strato di foglie di faggio poco sotto la cima. Si vede che anche il vento sta cambiando, nel vero senso della parola. Percorriamo verso nord – est la splendida dorsale che separa la Val Pogallo dal versante rivolto verso il Lago.
Scattiamo qualche foto vicino a un faggio spettacolare, simile ad un’enorme piovra con un centinaio di tentacoli. Dopo qualche saliscendi arriviamo alla Colma di Cossogno, 1285. Qui imbocchiamo il sentiero sulla destra che scende verso l'Alpe Cavallotti, attraversando piccoli canali in ombra e uscendo dal bosco in corrispondenza di un caratteristico segnavia in legno che funge anche da bussola.
Non proseguiamo in piano verso l’Alpe Cavallotti, ma scendiamo direttamente a Cappella Fina, 1102, dove approfittiamo di tavoli e panche per mangiare e brindare all’ultimo sole (un’ora e un quarto). Ci muoviamo quando si nasconde dietro gli alberi, nel suo lento ma inesorabile cammino verso occidente.
Subito incontriamo un cartello indicatore molto preciso che, a poche decine di metri da Cappella Fina, ancora ben in vista, indica “1 minuto” per raggiungerla. Si vede che qui c’è spesso nebbia fittissima. Lungo il sentiero (ma ci sarebbe anche la strada asfaltata) arriviamo quasi al Memoriale degli Alpini, sopra l’Alpe Pala. Troviamo un tagliafuoco, sulla destra, che diventerà poi sentiero. Lo seguiamo verso occidente risalendo dolcemente circa un centinaio di metri fino a chiudere l’anello poco sopra l’Alpe Aurelio.
Lungo il percorso del mattino ritorniamo a Cossogno (due ore e mezza). Rinviando a data da destinarsi il secondo brindisi della giornata, salutiamo gli amici verbanesi, che oggi hanno giocato in casa, e torniamo verso l’Ossola.
Gianpaolo Fabbri