TROBASO- 12-02-2023-- Questo lungo giro ad anello, con l'aggiunta del Monte Morissolo, era già stato percorso nel giugno di due anni fa, ma in senso inverso. Oggi lo accorciamo di qualche chilometro perché dobbiamo essere puntuali all’ora di pranzo nella baita della nostra indispensabile e insostituibile badante. Gita ideale per questo periodo, soprattutto se la neve si può trovare solo nel nord est degli Stati Uniti.
GITA N. 107 O 24 PIANCAVALLO - CALPERA
GENNAIO 2023
Dislivello: 650 m. Sviluppo: 18,5 km. Tempo: 4 h 40'.
Ritrovo a Trobaso, dove ottimizziamo gli equipaggi e la nostra badante si trasforma anche in autista, caricando sul sedile anteriore un anziano difficile che, oltre al mal di treno e d’aereo, soffre anche il mal d’auto e forse anche il mal di bicicletta. Eppur si muove. C’è anche il medico di turno, oltre a sei anziani, fra i quali uno scrittore vero ed uno taroccato.
Verso nord solo nuvole, mentre qui prevale il sole. Parcheggiamo in un piazzale adibito a taglio e movimentazione legname poco prima di Manegra, a quota 825. Seguiamo la strada per Piancavallo fino al terzo tornante. Qui ci sono dei castagni monumentali e noi prendiamo a destra una pista pianeggiante fino ad un bivio. Diritti si andrebbe verso l’Alpe Casola, ma noi saliamo a sinistra lungo un largo sentiero, ben sconnesso e a tratti ripido. Ad un altro bivio, a quota 1060, teniamo ancora la sinistra su una strada sterrata verso Piancavallo.
Arriviamo ad incrociare nuovamente la strada per Piancavallo in corrispondenza di un punto panoramico sul Lago e del bivio stradale per Segletta e Aurano. Breve pausa. In pochi minuti, lungo l’asfalto, siamo a Piancavallo, 1244, (poco più di un’ora e un quarto) e restiamo sulla strada che prosegue verso Colle, dalla quale si gode di un superbo panorama sui Quattromila.
A quota 1300 circa iniziamo a scendere e, prima di Colle, troviamo sulla sinistra la strada sterrata e leggermente innevata, finalmente, che ci porta, in un’ora (da Piancavallo), all’Alpe Pianà e a Calpera Corte Laveggio, 1037. Come suol dirsi, la padrona di casa era già salita ieri per “caricare” l’alpe. Il contenuto dei nostri zaini la “carica” ulteriormente di solidi e liquidi di vario genere.
Un pranzo squisito, accompagnato da equilibrate degustazioni di vini e moderate degustazioni di alcoolici, fra i quali anche l’illustre e quasi sconosciuto Brodo di Giuggiole, ci permette di trascorrere qualche bellissima ora in spensierata allegria. Anche un giovane trisnonno riesce a dimenticare per un po’ i tour de force cui è sottoposto a fondovalle da tre splendidi nipotini. Per fortuna la badante, oltre a tenerci d’occhio, prepara e sprepara rapidamente, con il nostro modesto aiuto. E ci ricordiamo anche che il ritorno è quasi più lungo dell’andata.
Puntiamo a sud ovest verso Aurano, passando da Ca’ Des e Corte Sotto, 1036, Corte dei Ratti, 1057, Comuni, 1047, e Segletta, 1000, dove incrociamo la strada che sale da Aurano a Piancavallo. La seguiamo in discesa fino a Corte Giovanoli dove, in prossimità di un’area diciamo “un po’ disordinata”, prendiamo sulla sinistra il sentiero che scende ad Aurano.
A Case Cappelli, prima di entrare in paese, attraversiamo la strada e imbocchiamo il sentiero R14, evidente e diretto ad oriente, che ci permetterà di risparmiare qualche decina di minuti, preziosa per evitare il buio. Acceleriamo il passo e, dopo qualche saliscendi, passiamo dall’Alpe Erbia, 754, attraversiamo una grande prateria e un breve strappo in salita nel bosco ci porta alle auto (poco più di due ore e un quarto da Calpera).
Le diciassette sono passate abbondantemente ed inizia a scendere la notte. Come suol dirsi, siamo andati “un po’ lunghi”, ma ne valeva certamente la pena. Con guida “decisa”, alla faccia di chi soffre l’auto, rientriamo senza indugi verso l’Ossola, da dove cominciano ad arrivare i primi messaggi, non tanto preoccupati quanto un po’ irritati e minacciosi.
Gianpaolo Fabbri