PIEMONTE- 12-02-2023-- Già protagonisti di una rivoluzione musicale nel ’79 con il loro debutto, i britannici “This Heat” rilasciano nel 1981 il loro secondo LP, “Deceit”, che va ad accentuare la loro rabbia “politica” e il loro impegno sul sociale come per esempio la lotta all’inquinamento. “Deceit” rispetto al primo album è apparentemente meno sperimentale e con più elementi associabili al “Post-Punk”, senza però perdere il sound moderno e distopico, ingegnandosi non poco nella ricerca del suono e della novità.
“Sleep” è una ninna nanna satirica, nella quale le intenzioni politico-sociali e musicali del gruppo si mettono subito in mostra; “Triumph” narra di spionaggi e controllo mediatico dopo che una fanfara infantile fatta di kazoo e una percussione sospesa nel vuoto aprono il brano. “S.P.Q.R.” ci porta ad analizzare il sistema politico dell’antica Roma facendoci rendere conto di quanto sia simile al nostro, mentre musicalmente riesce a fondere uno stile tribale e marziale insieme al solito timbro industriale e ritmi nevrotici.
“Radio Prague” è una desolata introduzione a “Makeshift Swahili”, dove una voce tesa e dei ritmi che sembrano costruiti in laboratorio accompagnano il degrado post nucleare e le inesattezze dei linguaggi. “A New Kind Of Water” è l’epilogo finale della carriera dei “This Heat”, un finale perfetto per una brevissima ma essenziale avventura ai confini della musica popolare occidentale.
Possiamo dunque notare dopo l’ascolto dei loro unici due album e quelle poche altre registrazioni della band, che i “This Heat” non solo erano molto avanti coi tempi su più fronti musicali, ma riuscirono pure a rinnovarsi più volte anche nel corso dello stesso disco, trovando sempre nuovi espedienti per toccare i territori ancora inesplorati di un tipo di musica che era comunque nato da poco.
Gianvittorio Bentivoglio