PIEMONTE- 19-02-2023-- Dopo due anni di registrazioni con alcuni dei migliori musicisti che c’erano in circolazione, nel dicembre del 1977 (anno epocale per il rock) esce “Before And After Science”, il quarto e ultimo album rock della discografia di Brian Eno (non della sua carriera, dato che anche dopo l’uscita del disco continuò a lavorare e a produrre musica con musicisti rock), un capolavoro che riesce a far conciliare lo stile dolce, elettronico e soffice di “Another Green World” (1975) con la neonata new-wave capitanata da band come Pere Ubu e Talking Heads per esempio, senza tradire le radici “glam” che durano dai tempi dei Roxy Music.
La prima traccia del disco, “No One Receiving”, è una giungla urbana di suoni che fa da scuola a molte correnti , soprattutto legate al punk, che verranno in futuro. “Backwater” è un simpatico teatrino con il solito testo criptico ma soprattutto critico verso “il cervello” di alcuni tipi di persone, che prosegue nella traccia successiva “Kurt’s Rejoinder” con una sezione ritmica molto originale ed evocativa. “King’s Lead Hat”, acronimo di “Talking Heas” (neonata band new-wave che dovrà molto a Eno per il loro successo “Remain In Light” del 1980) tiene alta la tensione con percussioni incessanti e chitarre ipnotizzandi, quasi ad essere un’evoluzione del “Glam Rock” dei suoi esordi.
“Here He Comes” inverte la rotta dell’album verso un sound più tranquillo e melaconico, la formula si perfeziona col pezzo successivo, “Julie With”, il naufragio di Eno però raggiunge forse il punto più alto con “By This River”, una semplicissima canzone per pianoforte dove tutta la capacità descrittiva di Eno ci lascia un testo iconico e un impatto emotivo come poche altre volte nella sua carriera. Chiude poi l’album “Spider And I”, dedicata all’amico David Bowie, un altro pezzo innovativo quasi a voler accompagnare lìascoltatore nel mondo dei sogni.
Difficile constatare quale sia l’album migliore di Brian Eno, ma “Before And After Science” è sicuramente un capolavoro frutto soprattutto di un lavoro molto meticoloso, di una produzione moderna, della genialità di Eno e anche quella dei molti musicisti presenti, quali Robert Fripp dei King Crimson, Jaki Liebezeit dei Can, Robert Wyatt, Fred Frith e molti altri.
La leggenda narrata da Eno stesso afferma che furono registrate un centinaio di canzoni e solo 10 furono scelte per l’album, lasciandoci quasi cinquantanni dopo ancora con un punto interrogativo sul misterioso materiale musicale di Brian Eno, uno dei più grandi geni della storia della musica popolare.