VARZO- 02-04-2023-- Dall’estate di tre anni fa, quando la maledetta pandemia favorì la nascita di un gruppo di amici escursionisti più ristretto rispetto a quello dei Trotapian, posso dire, con grande soddisfazione, che nessuna escursione è mai stata ripetuta.
Questo grazie alla passione, all’inventiva e alla profonda conoscenza dei nostri monti di qualche componente del gruppo dei Murmäta. E anche la gita qui descritta, ideata da un grande conoscitore della Val Divedro, ne è la conferma.
Dei Trotapian conserviamo tutti un bellissimo ricordo, soprattutto della prima “guida” e socio fondatore, Giuseppe Cortellini, che da qualche mese ci ha lasciati. Peccato che i Trotapian superstiti sul loro sito se ne siano dimenticati!
GITA N. 114 O 24
VAL CAIRASCA OCCIDENTALE - MARZO 2023
Dislivello: 860 m. Tempo: 5 h 10'. Sviluppo: 16,1 km.
In una calda giornata di nuvole, con sprazzi di sole e qualche prudente ombrello negli zaini, ci ritroviamo a Varzo. Mancano due amanti della neve che ieri si sono goduti una splendida giornata di sci in Alta Formazza. Gli altri, nonostante la magnanimità dell’INPS, ieri erano diversamente impegnati.
Oggi la badante titolare si deve occupare di quattro anziani, con l’aiuto di due medici, uno dei quali sarà anche la nostra guida. Posteggiamo a Ponte Boldrini, 590. Un’auto ci aspetta già a Iselle per il ritorno. Saliamo lungo la bellissima, storica mulattiera per Trasquera, con qualche taglio suggerito dalla guida indigena, fino a quota 785, dove, in corrispondenza di una cappella sulla destra e una tettoia sulla sinistra, imbocchiamo il sentiero senza indicazioni che ci porta rapidamente all’Alpe Crobello o Croppo Bello, 805 (mezz’ora).
Da questo bellissimo pianoro si gode di uno stupendo panorama su Varzo. Su alcuni alberi notiamo tanto vischio, attraente visti i costi da oreficeria, ma pericolosamente esposto su un precipizio. Breve pausa fotografica e torniamo sui nostri passi, scendendo lungo la mulattiera fino a quota 680, dove si trova il bivio per San Domenico (dieci minuti).
Prendiamo questo sentiero e iniziamo a salire addentrandoci nella valle del torrente Cairasca. Siamo sul suo versante occidentale. Passiamo da ruderi di alpeggi nel bosco (Lei?, Valcrosa?) e raggiungiamo un altro alpeggio non identificato, a quota 1000 circa e poco sotto la strada che sale a Trasquera. Dopo la pausa colazione in pochi minuti arriviamo sulla provinciale, in corrispondenza dell’Alpe Cioina di Fuori.
La seguiamo per qualche centinaio di metri in leggera discesa, direzione nord ovest, fino ad incontrare una stradina asfaltata che sale alla nostra sinistra. Lungo questa, passando da un cartello in legno con il quale il Comune di Trasquera ne rivendica la costruzione, insieme alla Regione, arriviamo alla prima casa dell’Alpe Cioina, 1120 (un’ora e un quarto). La strada diventa pista e, in piano, si susseguono varie baite/case fino a Cioina di Dentro, dove uno striscione ci racconta che siamo in comune di Varese.
A quota 1150 finiscono le costruzioni e finisce la pista, che diventa sentiero abbastanza ripido e scende per un centinaio di metri fino ad una strada sterrata che sale in direzione di Ponte Campo e Veglia, costeggiando da vicino la sponda destra del torrente Cairasca. Siamo all’altezza di Gebbo, sull’altra sponda, e risaliamo fino ad un bivio, a quota 1170, dove invertiamo decisamente la rotta verso sud est sul bellissimo sentiero F36, pianeggiante e diretto a Trasquera. Di fronte a noi, sulla sinistra orografica del torrente e più in alto, c’è l’Oratorio di San Bernardo, fra Gebbo e San Domenico.
Ad un altro bivio lasciamo l’F36 che scende dolcemente verso Trasquera e, sulla destra, prendiamo l’F36a che sale rapidamente a La Fraccia, 1264 (un’ora e mezza). Su questo stupendo pianoro, giallo per la siccità anziché innevato o verde per la prima erba, come dovrebbe essere adesso, sostiamo per il pranzo, dopo aver osservato l’ennesima vasca da bagno, che sembra una caratteristica insostituibile di molti nostri alpeggi.
In mezzo a tanta bellezza ci vuole qualcosa di osceno per non confondere questi luoghi con il Paradiso. Saranno anche comode, ma …. Scendiamo verso Trasquera ed arriviamo sulla provinciale in corrispondenza della chiesa di San Gervasio e Protasio e del cimitero. Lì prendiamo la strada che scende alla frazione Chiezzo, da dove parte, sulla sinistra, il sentiero per Iselle. A Pianezza, 815, anziché scendere a sinistra verso la stazione di Iselle, proseguiamo verso Iselle paese, 659, dove arriviamo dopo un’ora e tre quarti da La Fraccia.
Scendendo verso Iselle incrociamo la strada, in costruzione da qualche decennio, che dovrebbe salire, con percorso più breve e più logico rispetto all’attuale, a Trasquera. Presto potrebbe intervenire “Striscia la notizia” per citarla come esempio di cose incompiute all’Italiana, di cui il territorio è molto ricco.
Basta citare la vergognosa galleria incompiuta fra Iselle e Paglino lungo la altrettanto vergognosa Statale 33 del Sempione, a due passi da qui. Pensando a cose migliori, con l’auto lasciata qui per il ritorno recuperiamo le altre a Ponte Boldrini e chiudiamo in bellezza la giornata nella nostra bellissima sede distaccata di Varzo.
Gianpaolo Fabbri