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FINERO- 23-04-2023-- Qualcuno del gruppo non era ancora salito al Monte Torriggia e ci siamo tornati. Escursione tranquilla, molto panoramica, percorsa anche, più di dieci anni fa, sotto una pioggia battente e nella nebbia. Ma eravamo più giovani, più coraggiosi (o incoscienti) ed il giovedì era sacro. Adesso è solo “consigliato” e siamo meno coraggiosi.

GITA N. 116 O 24

MONTE  TORRIGGIA

APRILE 2023

Dislivello: 800 m. Tempo: 4 h. Sviluppo: 11,3 km.

Splendida giornata. Ci concediamo una gita tranquilla, nuova per alcuni di noi abituati a faticare di più. Si tratta di un percorso vario, in ambiente bellissimo, molto panoramico. Ci si può anche organizzare per un giro ad anello, con discesa a Cursolo e rientro a Finero a piedi su asfalto o con auto predisposta prima dell’escursione.

Dopo il consueto ritrovo a Masera e il caffè a Craveggia, posteggiamo nell’ampio parcheggio di Finero, 896. Cinque anziani sono accompagnati dal medico di turno e dalla badante titolare, alla quale se ne aggiungerà una seconda durante il tragitto. Dal parcheggio scendiamo lungo la strada per Cannobio fino alla prima curva e, sulla sinistra, imbocchiamo il sentiero S18 che fa parte dell’Alta Via del Gridone e si snoda sul versante meridionale della Costa della Colmine, che separa Valle Vigezzo e Valle Cannobina.

Ci dirigiamo a est nord est su pendenze morbide che, nella parte alta, si addolciscono ulteriormente quando camminiamo nel bellissimo bosco dei miei amati faggi. Un larice e un faggio fratelli gemelli sono una meraviglia della natura. Con passo tranquillo arriviamo all’Alpe Pluni, 1454, dopo un’ora e mezza. Qui c’è una baita ristrutturata nel 2002 dall’Associazione Pro Monte Vecchio in “Rifugio Comunale d’Alp”, come recita una grossa targa. Ad oriente domina il Gridone.

E’ una bellissima oasi di pace, nonostante le immancabili vasche da bagno e l’altrettanto immancabile pista (agro-silvo-pastorale, immagino) che sale dal fondovalle. Senza la fretta che ci accompagna nelle gite impegnative facciamo colazione. Ripartiamo in morbida salita, diretti adesso a sud lungo il sentiero S14 verso Cursolo e Orasso.

Siamo sul versante occidentale del Monte Torriggia e incontriamo esili tracce di neve. Passiamo in prossimità di Alpetta ed arriviamo sulla Costa di Torriggia, dove si trova il bivio per la vetta. Qui ci raggiunge la badante di sostegno con cui facciamo piacevolmente conoscenza e che prosegue con noi l’escursione.

Teniamo la sinistra in direzione nord est e, su sentiero molto ripido, raggiungiamo la croce in ferro che si trova sul Monte Torriggia, 1703 (tre quarti d’ora da Pluni). Il panorama è stupendo, ma una fresca arietta riduce i nostri tempi di contemplazione. In mezzora torniamo a Pluni, rinunciando oggi al nostro consueto giro ad anello.

All’esterno del rifugio ci rifocilliamo moderatamente, viste le scarse calorie bruciate e nonostante il consueto splendido dessert che ha sempre con sé la badante titolare. Con calma scendiamo a Finero (un’ora e un quarto) e chiudiamo la giornata nell’ospitale bar del paese.

 Gianpaolo Fabbri

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