MIAZZINA- 30-04-2023-- Un'altra gita di dieci anni fa, in condizioni ambientali che oggi ci farebbero restare a casa. Ma non ci pentiamo di avere visto spesso la montagna da un punto di vista diverso e, in ogni caso, senza correre rischi e ben consapevoli dei pro e dei contro. Beata gioventù (si fa per dire)! Il rifugio di Pian Cavallone non era ancora stato ristrutturato.
GITA N. 3
PIZZO PERNICE – MONTE TODANO – ALPE CURGEI
DICEMBRE 2013
Dislivello: 900 m. Tempo di salita: 3 ore. Tempo totale: 4 h 30’
Non ci illudiamo che il sole ci sorrida nell’ultima gita ufficiale dell’anno, la cinquantaduesima. Ed è così che, come da previsioni, piove e nevica. Onorati della presenza del Presidente (settantacinque ben portati!) e della giovane dottoressa non ancora pensionata, ci concediamo un caffè a Miazzina, sperando che la pioggia conceda una pausa.
Infatti, si trasforma presto in neve, ben più gradita. Sopra l’Alpe Pala il Memoriale degli Alpini ricorda gli eroi morti in maledette guerre. Posteggiamo qui, a quota 1000. Subito giacche a vento ed ombrelli. S’imbocca il bel sentiero e si raggiunge rapidamente la Cappella Fina a quota 1102.
Si prosegue per l’alpe Cavallotti (1216), dove il sentiero diventa più ripido, fino alla splendida dorsale, molto panoramica in giornate migliori, che separa il cuore della Valgrande dalla conca del Lago Maggiore. La si percorre in direzione nord-est, raggiungendo in pochi minuti la vetta del Pizzo Pernice (1506). Fino a qui un'ora e mezza circa. Il nostro meteorologo consigliava le ciaspole e, quindi, le abbiamo lasciate sulle auto. In effetti, la nevicata ci concederà due ore di tregua e la neve “vecchia” “porta” abbastanza bene.
Dal Pizzo Pernice si perdono circa cento metri di quota e si arriva alla Bocchetta di Curgei. Si prosegue, prima in piano, poi con dolce salita, fino al vecchio rifugio e alla cappella di Pian Cavallone (1564). Breve ristoro al riparo della cappella e ultimo strappo fino alla vetta del Monte Todano (1667), sempre nella nebbia. Fino a qui tre ore, pause comprese. Non perdiamo tempo a goderci il panorama inesistente e ritorniamo verso la Bocchetta di Curgei.
Qui si devia a destra e in dieci minuti, attraversando in leggera discesa un bosco di faggi ben innevato (esposto a nord), si raggiunge l’alpe Curgei e l’omonimo rifugio, detto anche Bivacco del Gufo (1350 m, tre quarti d'ora dal Todano). Questo comodo rifugio, di proprietà della Pro Loco di Miazzina, è un raro esempio di come dovrebbero essere anche tutti gli altri: sempre aperto, ben tenuto e fino ad ora, spero, anche rispettato da chi frequenta queste zone.
Nella vicina Confederazione sono tutti così, mentre in Italia, per colpa di una piccola minoranza di incivili, spesso non è possibile che i rifugi incustoditi siano sempre aperti. Qui gustiamo un ottimo risotto con funghi che i nostri cuochi ci hanno preparato, rinunciando a parte dell’escursione.
Mentre pranziamo riprende a nevicare ed apprezziamo ancor di più il caldo ed il cibo. Dopo due ore di totale ed allegro relax risaliamo pigramente alla bocchetta di Curgei, sotto una tranquilla nevicata (cinquanta metri di dislivello a pancia piena!), e di qui scendiamo alle auto lungo il sentiero più diretto in un'ora e mezza.
Un po’ di neve fresca ed il ghiaccio sottostante richiedono la giusta attenzione, perché sappiamo tutti che è più facile farsi male nei posti facili, soprattutto d’inverno. Tutto bene e ripartiamo verso casa, mentre la neve si trasforma in pioggia.
Gianpaolo Fabbri