TRASQUERA- 02-07-2023-- Ancora una volta accorre in mio aiuto la penna sapiente di un autorevole componente del gruppo e caro amico. I doveri di nonno mi hanno portato al mare e mi hanno risparmiato questa gita bellissima, lunga e faticosa. Il problema è che, quando tornerò in gruppo “fresco e riposato” (troppo!), me la faranno pagare a caro prezzo.
MONTE TEGGIOLO PER LA CRESTA SE
GIUGNO 2023
Dislivello: 1333 m. Sviluppo: 13 km.
L’amico grafomane è nuovamente nel suo buen retiro mediterraneo ed il gruppo si ritrova privo del suo cronista. Oggi rispondono all’appello pari numero di maschi e di femmine, grazie al graditissimo ingresso di due giovani signore vigezzine che si affiancano alle due più esperte badanti in servizio permanente; nel corso della giornata avranno modo di dimostrare le loro notevoli capacità escursionistiche.
Sulla provinciale che da Trasquera sale a Bugliaga parcheggiamo le auto qualche centinaio di metri prima del ponte del Diavolo. Il sentiero sale molto ripido in un bosco misto di conifere e latifoglie, in ambiente selvaggio.
Affrontiamo la salita senza sforzo, col passo regolare scandito dal metronomo interno del nostro accompagnatore. Dopo circa un’ora sbuchiamo nei vasti prati dell’Alpe Agro di dentro (mt 1731); dalla valle sottostante sale una fitta nebbia da calore che contrasta col bellissimo cielo azzurro allo zenit. Il sentiero prende decisamente verso Est e in piano, in un bellissimo bosco di larici, ci porta all’Alpe Agro di fuori (mt 1787). Dopo una breve pausa ristoratrice attacchiamo il sentiero che con costante orientamento verso NO ci porta in poco meno di due ore in vetta; il percorso è piacevole ma non impegnativo. Qualche catena fornisce un piccolo aiuto supplementare nei passaggi più esposti.
Pranzo in vetta, 2385, sotto un cielo nuovamente sgombro di nuvole, con un bellissimo panorama circolare sulle vette della val Divedro.
Scendiamo verso il passo delle Possette, per onorare la tradizione del “giro ad anello” ed il saggio ed esperto consiglio della nostra badante valdivedrina ci fa risparmiare un centinaio di metri di dislivello, percorrendo un sentierino da capre.
Discesa verso Bugliaga, passando per gli alpeggi soleggiati che punteggiano questo lato della valle. Sbuchiamo sulla rotabile a monte del Ponte del Diavolo, che attraversiamo, notando la sua maestosità e ricordando la maestria di chi lo costruì oltre centocinquant'anni anni fa. Dopo poche centinaia di metri torniamo alle auto.
Marco Valenti