PIEMONTE- 04-02-2024-- Quest’anno compiono trent’anni tutti gli album usciti nel 1994, andiamo quindi a scoprire quanto fosse folta e qualitativa la produzione rock in quel momento, provando anche a contestualizzare gli album elencati. L’ordine sarà alfabetico per nome di band. Ogni album elencato merita a mio parere un ascolto o più.
Acid Bath – When The Kite String Pops: lo sludge metal all’epoca era già un genere evoluto, incrociando essenzialmente la musica hardcore punk con il metal più lento ed estremo. Alcuni dei maggiori esponenti furono i Melvins, i Godflesh, i Neurosis e gli Acid Bath appunto.
Bark Psychosis – Hex: La quintessenza del “Post Rock”, infatti il nome stesso del genere nasce da una recensione di allora all’album della band inglese, che forse meglio di tutti fece propri i concetti degli ultimi Talk Talk, portando delle lente trance ambientali e “soffuse”, impregnate della tipica malinconia underground.
Beck – Mellow Gold: Forse il suo capolavoro, all’epoca Beck non era di certo la star che è ora; l’album è figlio del degrado americano visto sotto un occhio buffo e satirico, buttando dentro tutto ciò che Beck sapeva fare, anche l’Hip Hop come nel celebre brano Looser. L’ esordio dell’artista statunitense è impregnato di folk, psichedelia e sperimentazione, genuino come nessun altro suo album.
Built To Spill – There’s Nothing Wrong With Love: Secondo album della leggendaria band di Doug Martsch, dove rispetto al primo si passa ad un sound più orecchiabile e un songwriting più classico, trovando sempre però gli incroci giusti di melodie, testi, strati di chitarre ed esistenzialismo che tre anni più tardi segneranno un’epoca nel loro terzo album, di cui vi parlerò in futuro. Spiccano su altri brani come Car, Reasons, Dystopian Dream Girl e Big Dipper.
Burzum - Hvis Lyset Tar Oss: Burzum con questo album preannuncia ciò che sarà il suo capolavoro “Filosofem”, il controverso artista Norvegese oltre ad essere uno dei pionieri del Black Metal con i Mayhem, risultò anche fondamentale per stravolgere il genere e renderlo atmosferico e quasi elettronico alle volte, con muri di suono tetri e monolitici.
Cherubs – Heroin Man: Pagina fondamentale delle radiazioni Punk novantine furono i Cherubs, sporchi, cattivi, dilanianti, claustrofobici e abili nel far loro queste sensazioni in modo originale.
Disco Inferno – D.I. Go Pop: Il titolo è fuorviante, i Disco Inferno qui di pop hanno assai poco. L’album non è catalogabile in un genere preciso e offre un misto di manipolazione del suono, post rock e genuina stranezza, talvolta però si sente il tocco romantico in alcuni brani, eterei e geometrici.
Drive Like Jehu – Yank Crime: Yank Crime è uno degli album “Punk” migliori degli anni 90, se non di sempre, esasperando quasi in maniera Prog i concetti profetizzati da band come Husker Du, Minutemen, Fugazi, Jesus Lizard e molte altre, basta ascoltare il pezzo Luau per innamorarsi di questa band, pregna di giovinezza e carattere.
Lisa Germano – Geek The Girl: Semplicemente monumentale. Lisa Germano è una delle più grandi cantautrici della storia del Rock, e questo suo album è l’apice della sua gloriosa carriera. Suonato interamente da lei tranne che per le parti di batteria, la Germano sfoggia tutta la sua ampia conoscenza della musica con un lentissimo e delicato album che pare quasi uno “Slow-Core Sinfonico”, espellendo la sua rabbia e le sue paure, curando ogni dettaglio alla perfezione.
Low – I Could Live In Hope: I Low, un trio composto da ragazzi di famiglie Mormoni, estremizzano il sopracitato concetto di “Slow-Core”, antecedentemente idealizzato da band come Codeine, Galaxie500 e Red House Painters, toccandone forte la vetta più alta e più deprimente: questo album non lascia scampo a nessuno, e nonostante la sua silenziosità scarna e sussurrata, riesce a creare grandissima malinconia soprattutto per i suoi testi.
Magnetic Fields - Holiday/The Charm Of The Highway Strip: Di questi due album avevo già parlato in un articolo tutto per loro, ma era doveroso inserire i capolavori dei Magnetic Fields, band romantica per eccellenza.
Marlene Kuntz – Catartica: Anche in Italia era arrivata l’onda del “Post-Hardcore” e meglio di tutti la compresero i Marlene Kuntz. Il pezzo “Nuotando Nell’Aria” è uno dei brani più incredibili del rock tricolore.
Mayhem - De Mysteriis Dom Sathanas: Band dove il già citato Burzum suonava il basso, furono i grandi pionieri del Black Metal già dalla fine degli anni 80, rilasciando però il loro primo album solo nel 94 per via della difficoltà di produzione. La band Norvegese sarà oggetto durante quel periodo di un grande scandalo che vide versare molto sangue.
Nine Inch Nails – The Downward Spiral: La corrente industriale di Trent Reznor tocca l’apice con questo album urbano iconico come pochi, inno della gioventù bruciata novantiana.
Portishead – Dummy: I pionieri del Trip Hop ne tracciano anche gli insuperabili limiti: Dummy è un’istituzione per chi ama la fusione di elettronica e pop rock, portando con le sue atmosfere noir un unicum nella musica di allora, grazie la voce poliedrica di Beth Gibbons e le sue composizioni minimali.
Pram – Helium: Secondo album dei Pram, band molto sottovalutata che concettualmente somiglia ai sovra citati Portishead ma in maniera totalmente analogica e infantile, creando quasi dimensioni parallele.
Rodan – Rusty: Pezzo immancabile nella scena di Louisville, la lezione degli Slint viene modificata secondo una delle tante possibilità, l’hardcore tocca ancora una volta la sensibilità silenziosa.
Sangue Misto – SXM: Iconico album Hip Hop nostrano che vede Neffa, Deda e DjGruff giocare con vinili jazz e ingenti dosi di cannabis.
Starflyer 59 – S/T: Toccante noise rock attentissimo alla melodia e la stratificazione del suono.
Starfuckers – Sinistri: Uno degli album italiani più belli degli anni 90, gli Starfuckers sono più che sperimentali, il loro genere è il silenzio, la loro musica è marmorea.
Superchunk – Foolish: Altra importantissima gemma dell’Indie degli anni 90, la scuola di Dinosaur Jr, Pavement e via discorrendo trova nei Superchunk forse la sua dimensione più seria. “Like A Fool” è uno dei migliori brani rock mai scritti.
Thinking Fellers Union Local 282 – Strangers From The Universe: Ennesimo capolavoro classe 94, questo è forse il portavoce di tutti i nostri amici, la bassa fedeltà incontra extraterrestri pacifici, e si da il via al tripudio stellare di questa fantastica band. Innumerevoli i brani-bomba, come Cup Of Dreams, Hundreds Of Years o la commovente ultima traccia “Noble Experiment”.
Today Is The Day – Willpower: Lontani solo all’apparenza al metal malato che faranno dopo, la band di Steve Austin raggiunge uno dei suoi apici con il loro secondo album, uno degli esempi più estremi di Hardcore, peculiare poi l’alto tasso tecnico della band e la complessità dei pezzi. Il brano “Simple Touch” si discosta dal resto del disco, è infatti un tripudio romantico e dolce, sempre rumoroso ovviamente, che non può rimanere inosservato da nessuno.
Ween – Chocolate and Cheese: Quarto LP dello scatenato duo prolifico, dove forse più che mai raggiungono un grande successo prima insperato, senza compromettere la loro bizzarra e irriverente musica.
Weezer – Blue Album: Un classico della cultura internettiana, i Weezer vengono troppo spesso sminuiti e scherniti per l’alone di umorismo che di recente si è creato intorno a loro. Il loro debutto è però un validissimo esempio di Pop-Punk.
Grazie mille per l’attenzione e spero che questa lista possa offrire a tutti molti spunti di ascolto.
Gianvittorio Bentivoglio