1

fabbri

VIGEZZO- 11-02-2024-- Una gita tranquilla, molto panoramica, per godersi dall’alto le bellezze della Valle dei Pittori. Si dovrebbe camminare sulla neve, ma non è l’anno giusto. Solo a La Piana un po’ di neve “sparata” e tanta ombra permettono di sciare, ma vedere i bei pendii del Trubbio completamente verdi, anzi gialli, rattrista.

GITA N. 141 O 24

CIMA PIANA COLMA

FEBBRAIO 2024

Dislivello: 870 m. Tempo: 3 h 45’. Sviluppo: 11 km.

Siamo in nove e ci sono le tre pazienti badanti. Ci troviamo a Masera e, salendo in valle, ci godiamo un’alba infuocata dal sole che stenta a farsi largo fra le nuvole. Al Bar Orso Bianco studiamo a lungo le strategie per lasciare un’auto a Craveggia, dove è previsto l’arrivo nel primo pomeriggio. Il campo-base è in località Promez, sopra Toceno, dove parcheggiamo a quota 1025. Nella pineta seguiamo, diretti a nord est, il sentiero M25, che fa parte della GTA, e presto cominciamo ad incrociare la pista agro-silvo-pastorale che sale verso La Piana di Vigezzo.

Di queste strade ho già scritto abbastanza ed oggi mi limito a riconoscere che la bellissima mulattiera è stata ben raccordata negli incroci, anche se il materiale di scavo della pista e i tronchi sono ancora lì sui bordi ad aspettare le prime grandi piogge per fare qualche danno. Il tempo dirà se c’è una pubblica utilità. Dalla pineta passiamo gradualmente alla faggeta e ai prati che ci portano all’Alpe Colma di Fuori, 1588.

Pausa tranquilla con bellissimo panorama della Valle Vigezzo sotto un cielo grigio. Lungo il prato ripido, passando da altri nuclei di baite e lasciando alla nostra destra la pista che prosegue verso La Piana, arriviamo a La Cima, 1803, dopo un’ora e tre quarti di cammino effettivo. Il sole non ci scalda ancora, anzi un’arietta frizzante ricorda l’inverno, ma sarà una breve illusione. Di neve solo qualche accenno, ma siamo saliti lungo un versante esposto a sud.

La Cima domina da occidente La Piana, 1725, che raggiungiamo rapidamente camminando finalmente su neve compatta, pressoché gelata e liscia come un biliardo, quasi tutta artificiale presumiamo. Perché qui si pratica ancora uno sport d’altri tempi, ahimè, che chiamavamo sci. Ci dicono che sabato e domenica gli impianti saranno in servizio. Sempre verso oriente imbocchiamo, in prossimità dello storico Ratagin, il sentiero M25b che, in leggerissima discesa, ci porta alla Colma di Craveggia, 1685.

Qui ci aspetta anche il sole. Proseguiamo per qualche minuto verso l’Oratorio di San Rocco ed approfittiamo di un bel tavolo di legno con panche per sfamarci. Da La Cima mezz’ora. Siamo di fianco alla seconda pista che sale a La Piana, questa da Craveggia, passando appunto da La Colma e da Pidella. Anche qui pochissima neve, niente del tutto nel bosco. Lungo il sentiero che taglia i tornanti torniamo a valle.

Alla nostra sinistra i grandi prati degli alpi Pianezzo, Il Cedo, Cascine di Mezzo e giù fino a Fontana. C’è un’altra bella mulattiera che ci porta a Craveggia ed all’auto lasciata qui al mattino (un’ora e mezza da La Colma). Un amico ci permette di tornare a Promez con un solo viaggio. A Toceno, più presto del solito, brindiamo sotto un sole primaverile.

Gianpaolo Fabbri

IMG-20240201-WA0055.jpgIMG-20240201-WA0072.jpg20240201_104137.jpgIMG-20240201-WA0056.jpgIMG-20240201-WA0066.jpgIMG-20240201-WA0024.jpgIMG-20240201-WA0014.jpgIMG-20240201-WA0059.jpg20240201_094102.jpgIMG-20240201-WA0058.jpgIMG-20240201-WA0062.jpg20240201_105243.jpg