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DOMODOSSOLA- 26-03-2017- Ha suscitato clamore a livello nazionale,

ed è stata ripresa dai maggiori media, l'operazione Athenaeum condotta con carabinieri e polizia locale dalla procura di Torino con diciotto indagati per associazione di stampo mafioso ed altri reati che variano dalla rapina alla droga. Molti sono residenti a Novara e sono tutti sospettati di appartenere ai Maphite, ovvero la “Famiglia vaticana”, mafia facente parte della più ampia organizzazione radicata in Nigeria e diffusa in diversi stati europei e extraeuropei, dedita alla tratta di esseri umani, la prostituzione, le intimidazioni, lo spaccio. Ebbene risulta che due di questo sono residenti nel Vco, uno a Gravellona Toce, ed uno, B.E., 42 anni, che risulta essere stato eletto nel 2013 nel corso di una riunione mafiosa a Bologna, “Don nazionale” della mafia nigeriana, in pratica uno dei membri della “cupola”, è cittadino domese.

La mafia nigeriana è un'organizzazione criminale di tipo mafioso sviluppatasi in Nigeria agli inizi degli anni ottanta, in seguito alla crisi del petrolio, risorsa chiave del paese, che portò i gruppi dirigenti a cercare l'appoggio della criminalità per mantenere i loro privilegi.

Così protetta, la criminalità organizzata ha potuto svolgere i propri traffici indisturbata o quasi, aiutata oltre che dall'appoggio di una parte del mondo politico del paese anche dallo scarso controllo che lo stato esercita sul vasto territorio nazionale.

Composta principalmente da persone di etnia Ibo o Yoruba con un elevato grado di istruzione, la mafia nigeriana si è conquistata un posto di livello internazionale nel mondo del crimine. Presente in molti paesi (Germania, Spagna, Portogallo, Belgio, Romania, Inghilterra, Austria, Stati Uniti, Croazia, Slovenia, Repubblica Ceca, Ungheria, Ucraina, Polonia, Russia, Brasile e Italia), gestisce oltre al traffico di eroina e di cocaina anche la prostituzione delle proprie connazionali.