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TRONTANO – 31-03-2017- "La notizia che Papa Francesco

ha riconosciuto Daniela Zanetta Venerabile mi ha riempito di grande gioia". Inizia così una lettera aperta inviata alla stampa dalla nostra collaboratrice Mari Borri, nota giornalista ossolana che in gioventù scrisse a Daniela Zanetta, la giovane del novarese morta nel 1986 a 24 anni. Era nata con una rara malattia ereditaria che le ha provocato molto dolore, senza impedirle di diventare catechista per i bambini e punto di riferimento per la sua Parrocchia, recentemente Papa Francesco ne ha decretato la venerabilità: "Di solito - scrive Mari Borri- si pensa alle persone sante o in odore di santità come a qualcuno di lontano. In questo caso la Venerabile è una persona che ho conosciuto e con la quale da bambina a volte giocavo e da adolescente mi confidavo.  Mia mamma Margherita Zanetta, stesso cognome della venerabile ma non parente, è originaria di Maggiora.  Da bambina e adolescente trascorrevo le vacanze  dai miei zii a Maggiora e con mia cugina a volte mi recavo da Daniela. I ricordi sono vaghi ma la sua forza di lottare nonostante la malattia, il suo altruismo e la sua fede mi colpirono già allora. Era  malata nel fisico, ma con un cuore pronto a lottare per gli ideali che il Signore aveva seminato nel suo cuore. Già convinta che l'amore per Gesù e per gli altri sia ciò che davvero cambia i cuori e il mondo. Sovente era lei malata a consolare gli altri. Ad una mia lettera, nella quale le raccontavo i miei disagi adolescenziali Daniela, rispondeva con uno scritto traboccante di buoni consigli dai quali si evince come questa venerabile possa essere una buona testimonianza per i giovani. Lo scritto riflette la sua profonda spiritualità. E' una lettera che risale a 37 anni fa che mi è stata utile nella mia giovinezza, che ancora spesso rileggo, ed ogni volta che lo faccio mi commuove, la rendo pubblica perchè penso possa far bene anche ai giovani di oggi.
Mary Borri

Carissima M.Rosa.
Grazie per la lettera che mi hai mandato l'ho gradita molto. Ma ora lasciamo i convenevoli; le ragazzine che tu mi descrivi le conosco bene, la mia classe ne pullola !. Mi riesce tanto difficile vedere il mondo dal loro punto di vista, ma ne sono contenta perchè il loro mondo è troppo vuoto, è come una bolla di sapone, troppo fragile per durare. La vita la gusti di più se te la conquisti, non è una frase di retorica, l'avrai certo sperimentato anche tu, un qualcosa guadagnato vale molto più che un dono. Non sempre ragioni così assennatamente spesso mi chiedo per chi lo faccio, perchè affannarsi quando posso restare tranquilla, eppure qualcuno ha bisogno di te della tua testimonianza, se vuoi una società migliore non puoi restare in poltrona a criticare, devi agire, impegnarti; se non vogliamo delle compagne sciocche, frivole, dobbiamo dare noi il buon esempio, non è facile, anzi, saremo derise, prese per meschine; ma bisogna avere tanta forza per condurre questa battaglia perchè siamo in pochi, l'importante è essere “buoni”. Dobbiamo saper prendere il mondo con un po' d'allegria altrimenti saremmo sommersi da tantissime preoccupazioni, infondo non è tutto così nero, ne sono convinta!!!
I momenti bui vengono per tutti, sono attimi di prova in cui ti trovi sola con te stessa, ti senti paurosamente sola, ma quando ogni cosa è risolta il cielo ti appare più azzurro, più luminoso perchè la tua anima si è temprata, purificata, è pronta ad accogliere una nuova dimensione, una realtà nuova, più matura. Non è la prima volta che provo tali sensazioni e tanto è più profondo il buio tanto più è meraviglioso il risveglio; è come rinascere a nuova vita.
Ti sarò sembrata pesante e troppo paternalistica, scusa non era nelle mie intenzioni, ma quando parlo delle mie sensazioni sono come un fiume in piena. Scusa se scrivo a macchina ma mi riesce più comodo e veloce.
Grazie ancora della lettera
Arrivederci a prestissimo. Ciao
Daniela Z.