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DOMODOSSOLA–17-09-2017- Oggi al Sacro Monte Calvario si terrà la festa patronale del Santuario del SS. Crocifisso. Alle 10.45 è in programma la messa solenne nel Santuario del Santissimo Crocifisso e la professione perpetua degli scolastici rosminiani Davide Busoni e Ludovico Gadaleta. Si tratta dell'ultima tappa del cammino di formazione rosminiana. Il giovane Davide Busoni originario di Bognanco in quest'intervista si racconta partendo da come maturò la sua intenzione di farsi Rosminiano attirato dall'amore di Rosmini per la Carità pastorale.

Davide come è maturata questa scelta?

Ho sempre ho frequentato le scuole rosminiane in città e già ero entrato quindi in contatto con il pensiero e il carisma di Rosmini. Non è stata tuttavia una decisione presa rapidamente ha infatti richiesto un bel periodo di maturazione. Il primo pensiero non è stato scegliere l'Istituto rosminiano, ho frequentato prima l'università a Bologna, anche su invito dei miei genitori. La mia intenzione era prima una vocazione diocesana sacerdotale principalmente. L'idea di farmi rosminano è venuta piano piano durante l'università a Bologna. Quello che più mi ha attirato del carisma rosminiano è stato l'amore di Rosmini per la carità pastorale. Proprio l'importanza che Rosmini dà alla vita parrocchiale. Rosmini lo ricordiamo è anche stato per un anno arciprete di Rovereto.

Facciamo un passo indietro come è stata presa questa sua decisione dai familiari?. Già se lo aspettavano. Io non ho voluto dirgli niente ma già durante il quarto anno di liceo ci stavo pensando. In quinta liceo quando glielo dissi mia madre replicò. “Guarda più o meno l'avevo intuito sono contenta accetto”.

Per un giovane è una scelta difficile in questa società dove si stanno perdendo i valori più importanti della vita?

E' una decisione come dice Rosmini eroica. C'è una preghiera bellissima una giaculatoria in cui Rosmini parla di eroi, perchè è bello seguire il Signore ma richiede un grande impegno.

C'è stato un momento particolare in cui è scattata la scintilla che le ha aperto questa strada?

Si c'è stato, ed è stato in quarta liceo stavamo preparando la mostra di Rosmini in occasione della Beatificazione e mi ricordo che c 'era stato un passaggio particolare della mostra che mi aveva colpito, l'idea di Rosmini di arrendersi a Dio lasciare tutto nelle mani della Provvidenza. Rosmini mi ha fatto capire che è Dio che ti prende per mano.

Per il futuro come immagina il suo apostolato?

Sento un forte richiamo alla vita parrocchiale. Soprattutto ora che anche Papa Francesco ci sprona a questa vicinanza con la gente penso che per il sacerdote sia importante questa vicinanza. Ho notato come la gente cerca nel sacerdote un punto di riferimento. Tanti sentono la necessità di confidarsi e confrontarsi. All'interno dell'Istituto della Carità, la formazione religiosa è considerata un processo che dura per tutta la vita.

A livello iniziale la formazione consiste in periodi di postulato, noviziato, professione temporanea e preparazione alla professione perpetua. È chiamato postulante la persona che inizia il suo percorso di formazione; è necessario per cominciare a vivere i tempi della vita religiosa. Si trascorre infatti, almeno in parte, in una casa dell'Istituto. Dura non meno tre mesi e non più di due anni.

Successivamente al postulantato, comincia il percorso del noviziato in cui la persona comincia a conoscere la vita e il pensiero del p. fondatore. Il noviziato dura, solitamente, due anni di cui dodici mesi sono da trascorrere nella comunità del noviziato

Il novizio ritenuto idoneo a proseguire il suo cammino all'interno dell'istituto ossia emette i primi voti temporanei all'istituto. In questo modo diviene membro effettivo della congregazione; è quindi uno scolastico. Lo scolastico incomincia un percorso di studi.

Vi è poi il periodo con cui lo scolastico si prepara ad emettere i voti perpetui.

A conclusione di questo percorso vengono emessi i voti davanti al preposito generale o ad un suo delegato. Con la professione dei voti perpetui (castità, povertà e obbedienza) si diviene coadiutori.

Mary Borri