
DOMODOSSOLA- 24-09-2017- Un buon numero di appassionati lettori di romanzi gialli ha riempito la cappella Mellerio, che insieme al teatro Galletti e a piazza Rovereto è location prediletta dei dibattiti del festival "della leggerezza e del sapere" Domosofia, per assistere alla presentazione di tre libri polizieschi aventi come filo conduttore le indagini del commissario Saro Di Matteo e scritti dall'eclettico autore Milanese Eugenio Giudici, nella serata di Sabato 23 Settembre dalle ore 21. Nel corso dell'evento culturale, il romanziere ha illustrato al pubblico la genesi dei tre libri e il motivo per cui si è dedicato al genere giallo. " Il tutto nasce per così dire da un equivoco. Io fin dalle medie ho sempre avuto una fortissima passione per la scrittura, anche se poi nella vita come lavoro ho fatto tutt'altro. Qualche anno fa, appena andato in pensione, ho scritto un piccolo libro di racconti intitolato "piccole storie". Niente di particolare, racconti di gente comune ma ho avuto la fortuna di essere finalista al premio Italo Calvino. Un bell'onore per me, convinto Calviniano! tutto questo mi ha spinto a scrivere un altro libro, molto più complesso dal titolo "l'ultimo galeone", romanzo ambientato durante la guerra civile Spagnola e quindi nelle mie intenzioni sicuramente di genere storico. Ma il celebre latinista e critico letterario Luca Canali scrisse su una rivista che il mio romanzo era un ottimo thriller. Devo confessare che rimasi stupito da questa recensione, non me l'aspettavo proprio di essere diventato a mia insaputa giallista". "Adoro l'Ossola e la frequento fin da quando ero bambino- ha proseguito Giudici- la famiglia di mia madre abitava a Villadossola, dove trascorrevo tutta l'estate affidato alle cure di una mia parente, la maestra Anna Bosio. Volevo assolutamente dedicare un libro a questa tenera figura della mia infanzia e così ho scritto "Annasenzamore".Poi, siccome da cosa nasce cosa sotto la richiesta di alcuni miei cari amici è nata la cosiddetta suite Di Matteo, personaggio di un commissario che nel primo dei tre libri finora pubblicati doveva essere solo vagamente accennato ma che invece ne è diventato co-protagonista. Dopo il primo racconto ambientato a Villadossola, in cui ho inserito la mia cara Anna in una vicenda poliziesca inventata di sana pianta Di Matteo viene promosso e trasferito a Genova. Da lì è nato il secondo libro, ambientato tutto su di un treno dal titolo " ne pas se pencher au dehors" e il nostro commissario si trova casualmente coinvolto in un intrigo che risolve magnificamente. Per il terzo romanzo ho deciso di farlo tornare dalle nostre parti e così è nato "chiare fresche dolci acque" vicenda ambientata tra Bognanco, Milano e Pallanza dove nella villa San Remigio il poliziotto risolverà l'enigma. Tutti questi romanzi mi sono costati molte ricerche, tante cose non le sapevo ed in particolare nell'ultima avventura del commissario il meccanismo si fa sempre più raffinato, perchè si parla sopratutto di arte, citando episodi realmente accaduti della vita di Umberto Boccioni, il grande pittore surrealista deceduto al fronte nella prima guerra mondiale. La cornice delle avventure di Saro Di Matteo si svolge però negli anni trenta sotto il regime fascista, pochi anni prima della seconda guerra mondiale da cui l'Italia uscì dilaniatissima"
Alessandro Velli


