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zanetta taglio manifesto

DOMODOSSOLA- 2909-2017- La goccia che ha fatto traboccare il vaso (d'acqua che produce soldi si parla...) sono stati ristorni dei canoni idrici non concessi, la mancanza di attenzione della regione al Vco che l'agognata Lombardia ha invece verso le province montane, come quella di Sondrio. L'erba del vicino, più innaffiata, è davvero più verde. Walter Zanetta rimanda al mittente le critiche piovutegli addosso dopo la presentazione dell'avvio di una petizione popolare per stimolare la provincia ad indire un referendum per il passaggio alla Lombardia spiegando che le “boutade” elettorali sono quelle di chi sostiene che siamo una “provincia montana”: “Ribadisco l'assoluta serietà dell'iniziativa- spiega Walter Zanetta- è nella storia della nostra Provincia, che ha visto nel '92 affermarsi esigenze locali che hanno portato all'affermarsi della costituzione della provincia- poi insieme al presidente Guarducci ho cercato in Parlamento di dare risorse, in particolare i canoni idrici, che ci sono stati dati e poi tolti progressivamente dalla Regione. E quindi quando i cittadini rivendicano per queste e per altre ragioni di entrare in Lombardia, che concede a Sondrio i ristorni, hanno ragione. Questa iniziativa sui canoni era stata promossa da me insieme al senatore Montani in Parlamento, e questo diniego del Piemonte ci costringe a chiedere perchè la Lombardia li dà e il Piemonte no. Poi ci sono altre situazioni, è un territorio affamato dalla legge Delrio, diventiamo marginali. Oggi c'è di che lamentarsi e protestare. Questa iniziativa è possibile da realizzare, la Costituzione ce lo consente. Chi ritiene che questa sia una mera speculazione o una boutade elettorale sbaglia. Quelle sono dette da chi sostiene che siamo una Provincia montana. Il presidente del Vco Costa ha fatto una forte battaglia a livello regionale per tenere in piedi questa Provincia, ma vedo anche in lui momenti di sconforto. Mettiamoci in squadra, raccoglieremo le firme, organizziamoci e chiediamo alla Lombardia di unirci a loro, che tengono in considerazione i territori di montagna. Ci saranno presto dei banchetti sul territorio, ci saranno dei moduli dove si lascerà nome e cognome attraverso un documento, in maniera che la raccolta delle firme, che sarà anche on line, abbia tutti i crismi della regolarità, ed attiveremo anche i vari comuni ad accettare questa petizione, poi si inviterà la provincia ad indire il referendum. Se passasse si avvierà la fase di accordo tra le due Regioni. La cosa è fattibile, la costituzione dà questa opportunità, è autodeterminazione. In passato abbiamo lavorato molto perchè questa zona sia inserita nel Piemonte, e questa questione dei canoni maturati sul nostro territorio non vengono dati, è ora legittimo, al di fuori di speculazione, protestare ed individuare un altro percorso per difendere l'interesse dei nostri cittadini”.