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polizia scrivania denuncia

DOMODOSSOLA- 24-10-2017- “Il computer l’ho già venduto per 50€, ma se mi date la stessa cifra posso recuperarlo e darlo a voi”. Così G.B., 53enne nato nella Confederazione Elvetica ma residente a Domodossola disse ai due interessati acquirenti. Quello che l’uomo non sapeva però è che i suoi interlocutori sono due agenti di Polizia, che erano sulle sue tracce da quando, il 13 ottobre, era stato denunciato il furto su un’autovettura parcheggiata all’interno del cortile del convento dei padri francescani di Domodossola: “Le immagini dell’impianto di videosorveglianza della struttura lo inchiodano- spiegano dalla Questura- è stato lui a sottrarre un giubbino marrone e la valigetta con il portatile dall’auto, ma gli inquirenti sospettano che, nonostante quanto affermato, l’uomo sia ancora in possesso della refurtiva. Per questo motivo fingono di accettare le condizioni economiche proposte e si accordano per un nuovo incontro, di lì a poco, per la consegna del bene.

Invece, quando l’uomo si avvia, lo seguono a distanza fino alle cantine delle case popolari di Domodossola, in via Roggia dei Borghesi, dove il nostro, senza fissa dimora, ha trovato riparo.

All’interno del locale, arredato in maniera spartana con una brandina e poche altre suppellettili, i poliziotti rinvengono gli oggetti proventi del furto, parzialmente celati da una coperta.

Rinvengono anche una patente di guida, 3 mazzi di chiavi ed altra oggettistica, custoditi all’interno di un’autovettura rubata, anch’essa a Domodossola, il 14 ottobre scorso.

Di fronte alle incalzanti domande degli investigatori, G.B. rivela che l’autovettura rubata è temporaneamente ricoverata presso un’officina di Castelletto Sopra Ticino in quanto, nel recarsi a Milano col predetto mezzo, al fine di rifornirsi di sostanza stupefacente (G.B. è un noto assuntore di quelle sostanze), aveva avuto un incidente stradale ed era stato soccorso da un carro attrezzi dell’Aci. Sia gli oggetti rinvenuti nella cantina che l’auto rubata venivano dapprima sequestrati e successivamente restituiti ai legittimi proprietari. G.B., già noto a questi Uffici per le numerose denunce (e relative condanne) per reati contro il patrimonio, in materia di stupefacenti e di armi oltre che contro la persona, è stato nuovamente denunciato a piede libero per i reati di “furto in abitazione” e “ricettazione”.