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gallo sos ossola mano

DOMODOSSOLA- 27-10-2017- In Ossola i sindaci

e le amministrazioni comunali si suddividono sempre di più. Da questa considerazione parte Bernardino Gallo di Sos Ossola per un'analisi su alcuni fatti recenti, come l'accorpamento del Ciss: “Per svariati motivi- così Gallo- siamo passati da un ente unico come la comunità montana a quattro unioni di comuni e qualcuno in nessuno così tradendo il compito che era nello slogan elettorale copiato di "Domodossola capoluogo" per niente mantenuto nei fatti e negli atti. Conseguentemente vi sono unioni che si sono aggregate per appartenenza politica avendo tra le loro giustificazioni che non  reggevano lo "strapotere" del Pd nell'unione maggiore. Altre due unioni sono legate a interessi locali come i canoni idrici per le valli Antigorio - Formazza e ristorni frontalieri per la Vigezzo, con l'eccezione di un comune della valle medesima, infine la più grande, la Valle Ossola che ha al suo interno una serie di altre divaricazioni. Faccio riferimento alla bassa Ossola che si sta muovendo in direzione di far riferimento solo al Verbano per una pura scelta di potere che porterà "vantaggi politici ai soci", ma colpirà sempre di più la montagna, Domodossola e il Vco. Ulteriore strumento di frattura sono i Ciss ove si tenta di decapitare quello ossolano, recalcitrante a essere assorbito in una struttura unica provinciale della quale non si è per niente dimostrata la validità e si adombra l'assorbimento dell'Ossola che pure avrebbe in siffatta ipotesi la necessità, per un equilibrio territoriale, di averne la testa dopo tanti servizi trasferiti altrove.  Comunque io sono per il mantenimento di due Css uno a nord e l'altro a sud della provincia per i noti motivi denunciati che l'accentramento allontana chi decide dalla gente e dal territorio gestito e cancella il controllo democratico. Nella bassa Ossola i comuni come Ornavasso, Premosello, adesso Pieve Vergonte e a seguire da Vogogna vanno in questa direzione, suppongo per ricadute sul loro comune e tornaconti di potere, indebolendo la già frammentata alta Ossola e anche Domodossola la cui amministrazione si sente felice e autosufficiente nel suo pentagono di antiche mura. Eppure l'Ossola avrebbe assolutamente bisogno di unità perché divisa non conta un fico secco. Nel frattempo anche se le comunità montane sono state abolite, sopravvivono l'Uncem nel Piemonte e in altre regioni e a livello nazionale, suppongo con gli organi ancora in funzione e spero solo con rimborsi ma senza indennità di carica. In ogni caso, occorrerebbe dare una pubblica risposta, che è interesse dei protagonisti e dell'ente, per chiarire questo dubbio come anche quello sulla proprietà dell'autovettura che è stata "protagonista" di un doloroso fatto di cronaca. Su tale argomento c'è il silenzio assoluto da parte di tutti i soggetti interessati. Personalmente sarò felice se si diraderà ogni ombra di dubbio e penso che, se il tutto sia legittimo e trasparente come auspico e ritengo, credo sia interesse degli attori, oltre che delle istituzioni, di chiarire velocemente i termini della questione. Concludo sperando di non essere cacciato via da Domodossola il cui consiglio comunale, con poche eccezioni, ha dato l' Ok  al nuovo regolamento di Polizia urbana per mandare via chiunque sia considerato indecoroso? Spero anche che non lo approvi anche la provincia”.