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donna sola finestra

DOMODOSSOLA- 29-10-2017- Mentre sui media di tutto il mondo risuonano gli echi del caso di Harvey Weinstein, fondatore della casa cinematografica Miramax, una lettrice ossolana ci scrive di “molestie e molestine “, una confessione anonima, tra il serio ed il faceto, che dimostra come il problema sia molto più diffuso, ed a qualunque livello: “In questi giorni- scrive la lettrice- l’attenzione dei media è concentrata sul problema delle molestie sessuali, dopo l’emergere di numerose testimonianze su comportamenti indecenti tenuti dal presidente della Miramax, Harvey Weinstein nei confronti di numerose attrici. Le molestie, a mio giudizio, sono gravi, ma non come la violenza sessuale vera e propria, non sono però cosa da poco, non si torna a casa con l’occhio nero ed i punti di sutura tra le gambe, ma talvolta nell’anima si apre una ferita, che può essere altrettanto profonda di quella di uno stupro e oltre a coinvolgere la sfera intima, spesso porta conseguenze anche nella vita pratica delle vittime.

Sull’onda di quel famigerato caso, molti personaggi famosi fanno a gara per raccontare questo o quell’episodio, persino ministri donna descrivono situazioni al limite dell’osceno, che hanno come protagonisti potentissimi ed innominati personaggi. Episodi che equiparano i palazzi di Bruxelles ai divani dei produttori, o più banalmente ai retrobottega dove il viscido padrone si accanisce sulla commessina. Personalmente, mi dispiacerebbe che per ipocrisia, come spesso accade, tutto questo caos non smuovesse un pochino le coscienze, molte volte il popolo, anche femminile, tende a relegare il fenomeno alle stanze del potere o del crudele mondo dello spettacolo, magari per non dover riconoscere di avere il mostro in casa. Per esperienza so che la molestia nasce e cresce ovunque, le persone che la praticano non sono necessariamente sessualmente disturbate, ma semplicemente abituate ad imporre laide prevaricazioni, per dimostrare la loro forza ed il loro “potere”. Il molestatore “deve” dare la “manata” anche se si trova ingessato da capo a piedi o se si sta celebrando il funerale di un congiunto. Quindi il molestatore, che può essere anche donna, è una persona schiava di un comportamento compulsivo, non sa e non è interessato a sapere, che come conseguenza di un comportamento più sano potrebbe fare faville senza essere tacciato di volenza sessuale, che è uno dei reati più odiosi. Personalmente nella mia ormai non più breve vita, ho dovuto subire di tutto e ho imparato a riconoscere i vari tipi di molestia. Negli episodi accadutimi, a volte mi sono offesa seriamente per la sfacciataggine e volgarità usate verso la mia persona, altre volte ho riso e perdonato. Qualche volta, specie negli ambienti di lavoro ho fatto finta di niente, di non capire ed ho pagato a caro prezzo il non aver accettato quelle carezze o quegli inviti. Premetto che io sono abbastanza bella, non lo dico io, lo dicono gli altri e ho anche una testa pensante, caratteristiche che “spaventano” un pochino, per questo forse il mio repertorio di molestie, pur essendo di tutto rispetto, non è completo di tutta l’abiezione che certe persone sarebbero in grado di mettere in campo con una preda più fragile. Perché la preda, per l’orco, deve essere fragile, ma nemmeno troppo arrendevole, nel confronto deve venire fuori chi è il più forte, altrimenti non c’è gusto. Le avances fattemi in giovane età generalmente mi suscitavano compiacimento, non ne coglievo il lato oscuro perché la mia immaginazione non arrivava a tanto. Ho ricevuto con gioia moltissimi complimenti fatti da uomini e ragazzi educati, che mi hanno gratificata con la loro ammirazione, anche se come diceva mia madre la bellezza non è un merito, è una casualità, ma sono donna e sono vanitosa, quei complimenti me li sono goduti.

Ci sono stati uomini che si sono innamorati, non ricambiati e hanno accettato senza nemmeno dire una parola il mio atteggiamento di completo disinteresse nei loro confronti, altri hanno pianto un po’, qualcuno si è arrabbiato. E qui viene il brutto. Specialmente sul luogo di lavoro a volte capita che la vicinanza dia luogo ad una conoscenza che può generare in taluni aspettative sentimentali non coincidenti. Sono stata anche corteggiata dal capo, a volte con sottintesi, a volte con dichiarazione seguita da imbarazzo reciproco, qualche volta con pesante ritorsione a seguito della mia manifesta indifferenza. Ci sarebbe da parlare a lungo, ma senza fare i nomi diventa noioso e poi sono tutte persone sistemate con figli, in un certo senso mi hanno anche fatto pena, perché magari si danno arie da grandi uomini e poi per riuscire ad intercettare la tua attenzione si pongono con certe scuse, proprio sul modello descritto dalla ministra svedese. Vieni che parliamo del tuo futuro, del tuo talento, delle tue immense possibilità, ti valorizzo io che sei tanto brava e parli bene….e se io da te non voglio essere valorizzata ? cosa mi fai? Cominci a farmi la guerra con mezzi spregevoli? Accuse infamanti? Mi metti sulla lista nera? Vabbè come ho detto ho incontrato tanti mostri, repellenti fuori e dentro, ma anche qualche amico sincero e di questo sono grata alla vita.

Il marcio nel modo patinato dei giornali e di tutto lo show business io l’ho incontrato a 19 anni, perché bella ero bella e su insistenza di alcuni amici mi presentai alle maggiori agenzie di modelle della Milano degli anni 80. Venni accolta a braccia aperte, da persone molto eleganti e forbite, che spesso mi parlavano in inglese, quando dissi che ero italiana la musica cambiò. Venni informata che i fotografi non lavoravano volentieri con le modelle italiane. Perché? Chiesi io? Se sono bella e mi dite che mi stavate aspettando? che ci sarà mai ad ostacolare la mia parabola stellare? Risposte ne ho ricevute, eccome, le semplifico qui di seguito : il fotografo, o l’editore, è il tuo dio, se ti chiede di fare sesso con lui tu lo devi fare, altrimenti non ti chiama più e noi che abbiamo investito su di te non guadagnamo la michetta e nemmeno tu. Intendiamoci, queste non erano agenzie di second’ordine, erano quelli con le sedi a Milano, Parigi, New York, quindi anche i fotografi saranno stati all’altezza e di fama... Una gentile signora si spinse a dire davanti al mio fidanzato, che mi accompagnava in quell’occasione, che forse sarebbe stato meglio non avere un fidanzato e tenersi libera per ogni eventualità…capito ???? ….sono scappata a gambe levate, malgrado il fidanzato non fosse poi così scandalizzato, è stata una situazione surreale che in quel momento mi ricordò “star80”il film che narra la tristissima storia di Dorothy Stratten messa a reddito e poi strangolata dal marito manager quando si innamorò di Peter Bogdanovich…ma qui scherzo anche un po’…macabramente si intende. Io non sono bella come Dorothy e nemmeno così ingenua, ero giovane ma avevo intuito le conseguenze di una mia eventuale resa al modello di vita che mi si andava a proporre. Da questa situazione, all’epoca, giovane e oca, l’amarezza maggiore la ricavai dalla distruzione del sogno descritto dalle riviste di moda che leggevo con assiduità, farcite di storie da fiaba dove il principe azzurro è un regista, un fotografo, un talent scout fulminato per strada dalla bellezza e dal portamento di una cenerentola nata per caso in un remoto sobborgo italiano.

Concludo dicendo però agli uomini di continuare ad essere galanti con le signore, il garbo e la buona educazione sono tra le qualità più gettonate e la tensione anche solo momentanea che si crea tra uomo e donna che si scambiano un unico sguardo incrociandosi per strada non è molestia è vita”.