1

pizzi braccia aperte

DOMODOSSOLA- 08-11-2017 - “Un attacco feroce e strumentale”. Così Monica Cerutti, l' assessore regionale all’Immigrazione della Regione Piemonte, aveva commentato lnei giorni scorsi e parole del sindaco domese Lucio Pizzi che l'aveva accusata di una cattiva politica nei confronti dell'accoglienza ai migranti: “Chi guida una comunità così la Cerutti- non ha solo il compito di tagliare nastri alle inaugurazioni, non può neppure permettersi il lusso di aizzare i propri cittadini contro il più debole solo perché tra qualche mese ci saranno le elezioni". Ora arriva la controreplica di Pizzi: “Rispondo alle parole dell’Assessore Regionale Monica Cerutti- scrive Pizzi- permettendomi di ricordare che i miei concittadini mi hanno già votato, e l’hanno fatto anche in base al mio impegno di impedire che il business dell’immigrazione comprometta l’equilibrio sociale e la sicurezza della nostra Domodossola.

Secondo la teoria dell’Assessore Regionale chi ha responsabilità amministrative dovrebbe nascondere la verità ai suoi concittadini.

E’ ormai noto che per questa classe politica dire la verità su qualcosa sia quasi impossibile ma è davvero ridicolo pretendere, con la scusa di non agitare gli animi, che cali il silenzio per continuare indisturbati a riempire l’Italia di migranti accolti con ogni tipo di costosa (per noi) assistenza, senza limiti e senza regole.

Non so poi di quale condivisione parli, visto che i migranti vengono imposti alle comunità, che in realtà non li vogliono.

Nel fine settimana sono sbarcati sulle nostre coste altri 2.500 migranti, in maggior parte giovani uomini come al solito. Il business dell’accoglienza ha ripreso a pieno ritmo ma l'Italia non è certo un paese in via di espansione economica: pensionati con meno di 700 euro al mese costretti a rivolgersi alla Caritas per sopravvivere; tasso di povertà delle famiglie in forte crescita; terremotati che vivono in tende e containers da decenni; disoccupazione giovanile allarmante; regime fiscale ormai da “usura”.

Eppure con tutte questi problemi e molti altri ancora che andrebbero risolti nell’interesse degli italiani, siamo di fronte ad un centrosinistra che ha nell'accoglienza una dato intoccabile: la spesa dell’Italia per foraggiare questo scandaloso sistema di accoglienza ammonta per il solo 2017 a 4,2 miliardi di euro (4.200 milioni di euro) a fronte di un contributo dall’Europa che l’Osservatore romano ha definito “solo briciole”, cento milioni di euro (soldi nostri comunque).

Quindi finiamola anche con la barzelletta dei fondi europei: i costi di questa ipocrita “opera sociale” sono a carico dei contribuenti (cioè nostro) che pagano un’infinità di tasse senza ricevere in cambio servizi adeguati perché le risorse vengono impiegate in molti sperperi… e anche nel business dell’immigrazione, a favore di cooperative, centri di formazione, ecc.ecc.

Vi ricordo la famosa intercettazione telefonica di “Roma Capitale” in cui gli indagati dicono “Gli immigrati rendono più del traffico di droga”: questa è la verità e non potete più nasconderla.