DOMODOSSOLA – 24 -11-2017 Niente istituto
comprensivo a Domodossola o meglio non per il prossimo anno. L'amministrazione chiede un rinvio del dimensionamento scolastico. Il Comune ha scritto una lettera alla provincia in risposta ad una nota dell'ente provinciale nella quale ricordava che le disposizioni regionali confermano l’indirizzo a realizzare l’aggregazione “verticale” delle attuali istituzioni scolastiche costituite separatamente da Direzioni Didattiche e Istituti secondari di I grado, in Istituti Comprensivi, composti da scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado, nella prospettiva dell’attuazione di un progetto che ha come caratteristiche basilari la continuità educativa e l’integrazione di competenze ed esperienze tra i docenti di vario grado, e rammentava il mancato ottemperamento, da parte del Comune di Domodossola, delle operazioni di dimensionamento indicate dalla Regione Piemonte, pur esprimendo la volontà a procedere alle verticalizzazioni, più volte richiamate. “A gennaio – ricorda l'assessore all'istruzione Daniele Folino - si è tenuto un incontro preventivo con i Dirigenti Scolastici per cercare di giungere ad una decisione operativamente confacente e condivisa con territorio e istituzioni scolastiche coinvolte per l’anno scolastico 2018/2019 ma non si è giunti ad un accordo”. L’Amministrazione condivide l’indirizzo contenuto nella Deliberazione del Consiglio Regionale sulla necessità di verticalizzare le attuali istituzioni scolastiche, da attuarsi però tenuto conto anche dell’impatto organizzativo che si potrebbe determinare nella definizione degli organici del personale docente e non docente, nonché della complessità della nuova istituzione scolastica. “Non sussiste al momento un’ipotesi condivisa di riordino scolastico. Dai dati relativi alla popolazione scolastica – prosegue Folino - non emergono casi di sottodimensionamento, così come non risultano delle scuole sopradimensionate. Abbiamo Ritenuto quindi di dover posticipare le operazioni di dimensionamento scolastico che interessano le Autonomie scolastiche. La norma definisce a 600 alunni, con deroga a 400 alunni per i comuni montani, il parametro minimo per l’assegnazione del Dirigente scolastica”.
Mary Borri


