DOMODOSSOLA –04-12-2017- Il domese Umberto De Petri
con i giornali storici custoditi in biblioteca sta scrivendo la storia dei principali paesi dell'Ossola. Appassionato di montagna e di musica classica, per molti anni tecnico in laboratorio orafo di Domo da quando è in pensione De Petri passa ormai le mattinate in biblioteca. Legge le notizie più curiose e a suo avviso più importanti le trascrive sul computer in vista della stesura dei libri. Finora ne ha scritti 27su paesi diversi e tre sono in preparazione. Un lavoro certosino anni di nascite, matrimoni, feste, inaugurazioni, vicende comunali e parrocchiali scovati nei vecchi giornali dell'Emeroteca domese.Le sue consultazioni partono dai primi giornali del 1895. “I veri autori sono coloro che hanno scritto gli articoli. Senza nulla togliere ai giornalisti di oggi- dice De Petri- un tempo scrivevano in modo molto più forbito”. Le consultazioni di De Petri si fermano agli anni '60. Tra le vicende raccontate la valanga di Canza in Valle Formazza del 1951, l'incendio di due alberghi della Valle Vigezzo, ma anche i fasti delle terme di Bognanco degli anni'30 quando il centro termale richiamava borghesi da tutta l'Italia. Ma come è nata questa passione? “E' nata da qui – dice estraendo da una cartelletta la copia di un vecchio articolo. Mi piace – dice – scovare storie che la maggior parte non conosce. Gli occhi gli si illuminano sorride e dice è troppo divertente mi piacerebbe se venisse riportato. Vale davvero la pena è un articolo del 30 gennaio del 1925. “Salecchio un redattore di un giornalone tra noi- Al nostro paesello, dove come riferiamo, da tre anni nessuno è morto è venuto un redattore della Tribuna col proposito di intervistare il medico, il parroco, il farmacista ed il becchino locali, per farsi spiegare il mistero di tanta ferrea salute. “Queste quattro persone – ha detto il sindaco di Salecchio al giornalista- non esistono. Godiamo tutti ottima salute e non abbiamo bisogno né di medici, né di farmacisti. L'aria è buona, l'acqua purissima, mangiamo cibi sani, non beviamo vino, non fumiamo. Siamo molto poveri e non possiamo concederci il lusso di coltivare dei vizi: vestiamo di lana , andiamo a letto presto, ci alziamo prima dell'alba seguendo questo regime stiamo bene. Altro non so dire. Certo qualche volta inseguendo le capre, qualcuno casca ed allora facciamo come possiamo: chiamiamo un medico da un paese vicino nella valle e compriamo le medicine a Baceno. Il curato ci dovrebbe essere, ma siamo senza per il momento. Ce n'era uno giovane ma si annoiava, solo quassù. Siamo ora in cerca di un sacerdote anziano. La nostra quassù è una specie di fratellanza, in cui ciascuno offre all'altro quello che ha. Isolati per mesi e mesi dal resto del mondo dobbiamo per necessità bastare a noi stessi e anche diminuire i nostri desideri.; e siccome ciò non ci costa fatica nella nostra condizione ci sentiamo felici, così non chiediamo altro. Qua nessuno litiga, forse perchè non si beve vino. Il furto poi è impossibile. Se a Salecchio sono rare le morti, vi sono altrettanto rare le nascite ed i matrimoni”. Il giornalista ha voluto sapere dal sindaco, perchè i giovani non si decidono a sposarsi Cosa volete, l'aria è fredda e ciò influisce sul carattere. Le ragazze aspettano senza impazienza: se si sposano sono buone mogli, se no si rassegnano”.
Mary Borri


