DOMODOSSOLA-23-01-2018- Il Movimento 5 Stelle interviene sulla questione dei tempi d’attesa nella sanità: «Con quali risorse l’assessore Saitta intende avviare il Piano per la riduzione delle liste d’attesa? Su questo punto cruciale non ha ancora parlato chiaro. Questi fondi arriveranno dallo “pseudo aumento” del Fondo Sanitario nazionale, circa 110 milioni a livello piemontese? Nel caso fosse così allora Saitta ci dovrebbe spiegare come intende coprire anche il finanziamento dei nuovi LEA, i Livelli essenziali di assistenza, 39 milioni di extra LEA, i nuovi vaccini, i farmaci innovativi, il nuovo contratto nazionale e la stabilizzazione dei precari. La coperta, in ogni caso, è troppo corta». Così Davide Bono, consigliere del Movimento 5 Stelle nonché vice presidente della commissione Sanità in Regione è intervenuto nei giorni scorsi sull’annosa questione sanitaria.
E’ di questi giorni la denuncia da parte di alcuni media locali, dei cronici ritardi dei tempi d’attesa per effettuare le prestazioni sanitarie che, per disposizioni regionali, non devono superare i 30 o 60 giorni. Ed invece ad un pensionato ossolano hanno prenotato una visita cardiologia con elettrocardiogramma annesso dopo ben dieci mesi.
«Vergognoso in tutta questa vicenda è il silenzio dei partiti di governo. Tutte le forze politiche - dice Monica Corsini, consigliera comunale pentastellata a Domodossola - fanno finta che non ci sia il problema. Così si depaupera la sanità pubblica a discapito di quella privata».
Il Movimento 5 Stelle, da sempre contrario a questa politica sanitaria, invita le forze politiche a tutti i livelli (dal Comune alla Regione, senza dimenticare il Governo) ad intervenire per dare risposte concrete ai cittadini.
Non è possibile nel 2018 aspettare dieci mesi per fare un elettrocardiogramma.
«Tutte le decisioni, come ormai ci ha abituato questa maggioranza regionale - dice Davide Bono - sono passate nelle segrete stanze della Giunta, anche ora che siamo usciti dal Piano di rientro. Inoltre siamo ancora in attesa, come richiesto da tempo, dei dati del personale sanitario al 31 dicembre 2009 e al 31 dicembre 2016, Azienda sanitaria per Azienda sanitaria, in modo da poter verificare quanto personale perso negli anni del Piano di Rientro è stato e sarà reintegrato nei prossimi anni».


