DOMODOSSOLA- 15-02-2018- ll giornalista e scrittore Giorgio Paolucci, editorialista del quotidiano "Avvenire" era ospite ieri sera, al Liceo Rosmini a Domodossola per il ciclo di incontri " Testimoni del Presente" coordinato da Carlo Teruzzi. Promosso dal Liceo delle Scienze Umane Antonio Rosmini con il contributo della Fondazione Comunitaria del Vco l'incontro aveva per tema " La sfida dell'immigrazione. Come vivere insieme?". Paolucci che da vent'anni si occupa delle questioni legate all'immigrazione e all'islam ha delineato il fenomeno migratorio spesso ridotto nella dicotomia migranti: risorsa o pericolo.
"La questione migranti è una tragedia epocale che facciamo fatica ad affrontare ma siamo obbligati a fare questa fatica e a trovare delle soluzioni perché è un fenomeno irreversibile e quindi dobbiamo cercare di gestirlo per non subirlo. Finora l'Italia lo ha più subito che gestito, adesso è venuto il tempo in cui dobbiamo imparare a gestirlo per fare di questo fenomeno che è irreversibile un'opportunità. Non c'è una formula magica, per fare questo ma ci sono molti esempi nella società civile in cui una prima accoglienza è stata seguita da un percorso di integrazione lavorativa, abitativa,culturale, umana che ha portato a dei frutti positivi" ha dichiarato Giorgio Paolucci ai nostri microfoni. Lo scrittore ha anche curato le mostre " Migranti, la sfida dell'incontro" e " Nuove generazioni. I volti giovani dell'Italia multietnica " presentate al Meeting di Rimini nel 2016 e 2017 e ora disponibili in formato itinerante. Il preside Carlo Teruzzi al riguardo afferma: " Come scuola e luogo di vita e di cultura non possiamo non prendere seriamente in considerazione il fatto che il fenomeno dei migranti faccia discutere, oltre a suscitare emozioni e interrogativi. Siamo di fronte ad una presenza umana che ripropone la sfida dell'incontro con l'altro, portatore di culture, stili di vita e valori con cui misurarsi. Perché questo incontro diventi fecondo è necessario andare alle radici di ciò che fonda la nostra esistenza personale e la società in cui viviamo".
Elisa Pozzoli
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