CRODO- 29-03-2018- Il gruppo consiliare di minoranza del Comune di Crodo è preoccupato per il perdurare dell’assenza di un gestore in almeno uno dei due distributori di carburante già presenti sul suolo comunale, per la precisione in località Molinetto e Bagni. Si è ulteriormente allarmato per la voce che darebbe in fase di allestimento un erogatore a Premia da parte del Comune. A tal proposito ha consegnato un’interpellanza al sindaco Ermanno Savoia, in cui si rileva l’opportunità di stimolare l’utilizzo di uno dei due impianti già esistenti in Valle, per soddisfare la richiesta di carburante, sia dei locali che dei turisti, che a partire da Pasqua diventeranno specie nei fine settimana, numerosi. Tra gli Impianti già esistenti è in particolare quello di Molinetto, molto ampio, idoneo alla sosta di camion e autobus, quello da privilegiare, mentre la costruzione di una nuova stazione di servizio, sarebbe l’ennesimo sfregio ambientale ad un territorio che viene definito, forse troppo benevolmente “giardino delle Alpi”, e i due presenti e abbandonati, rappresenterebbero l’ennesimo cimelio postindustriale, in un comune già troppo sacrificato dalle “esigenze” della classe imprenditoriale di punta italiana, che per meglio retribuire i propri azionisti, ha pensato di fare cassa con lo stabilimento di Crodo, con le conseguenze che ora stanno via via venendo alla luce. Non è solo un impressione che i posti di lavoro calano alle terme di Crodo, e non è un impressione che contemporaneamente i servizi diminuiscono (banche chiuse a Crodo e Baceno negli stessi giorni), assenza di carburante in tutta la valle, unite a degrado urbano e disfacimento del tessuto sociale a favore di una non meglio specificata politica a favore dei “villeggianti” che frequentano le frazioni alte, i quali hanno diritto di essere accolti come turisti e se finora non hanno abbandonato la piazza è forse solo in virtù dei buoni servizi che offrono gli alberghi. Per restare in tema di latitanza sui problemi da parte dell’amministrazione guidata dal tandem Savoia, è di oggi un articolo sulla Stampa che riferisce dell’esigenza della Scuola Agraria di allestire un convitto femminile, per accogliere la numerosa rappresentanza di ragazze, le quali necessiterebbero di una struttura a loro dedicata. Nel 2015 la minoranza presentò una mozione in cui proponeva al consiglio di considerare lo stabile ex Scuola Agraria ed ex Convitto, come possibile convitto femminile per l’agraria. La risposta come sempre fu secca e non profetica, a loro non serve, interpellati hanno detto che non sono interessati….tutto questo sulla parola, e con grande mortificazione della minoranza che voleva anticipare la nascita di un problema che puntualmente si è verificato. In compenso se ne è ceduta una parte al Consorzio di Filiera Forestale, ente certamente utile, ma che poteva a nostro giudizio essere agevolmente ospitato presso l’Unione dei Comuni in frazione Bagni, anche per la comodità di avere in quel luogo del personale sempre a disposizione dell’utenza, la cui disponibilità poteva essere garantita da un’idonea convenzione. Infine la minoranza rileva quanto poco sia chiaro se le tematiche presenti, unitamente ad altre di uguale importanza, vengano discusse presso l’Unione dei Comuni, oppure se la rappresentanza crodese si limiti a lavare i panni a casa propria, senza peraltro trovare mai soluzioni veramente ottimali ai problemi”.


