DOMODOSSOLA- 08-04-2018- Nel salone polifunzionale della Casa di Riposo per Anziani di Domodossola, nella serata di venerdì 6 aprile, alla presenza di un numerosissimo pubblico, organizzata dall'Associazione Parkinsoniani del Vco, il prof. Alberto Bellocco medico anatomo patologo di grande fama, e l'avv. Carlo Crapanzano, giudice onorario di pace del Tribunale di Verbania, hanno tenuto una applauditissima conferenza sulla legge n° 219 dell'anno 2017, relativa al “Testamento biologico”.
Dopo un breve intervento in rappresentanza dell'associazione organizzatrice della serata di Silvano De Regibus, il dr. Angelo Villani medico neurologo direttore sanitario della Casa Anziani, ha presentato ai presenti i relatori della serata.
Bellocco ha esordito sottolineando come la recente legge sul testamento biologico ha quasi totalmente chiarito le molteplici problematiche legate al fine vita.
Infatti negli ultimi vent'anni, in Italia si sono verificati numerosi fatti inerenti a questo aspetto, che hanno sollevato pareri contrastanti e, a volte, anche molto criticati.
Ha ricordato inoltre che, mentre in Svizzere, Spagna e Inghilterra è consentito il suicidio assistito, in Italia tale pratica è severamente perseguita dal codice penale.
Ora la nuova legge consente, attraverso il consenso libero e informato, di fare scelte che permettono di “morire bene” con indicazioni attive o passive.
Nel primo caso con l'abbreviazione della vita in accordo con il medico; nel secondo caso con la sospensione del trattamento farmacologico.
Bellocco ha concluso il suo intervento rilevando che, molto probabilmente, la promulgazione della legge sul testamento biologico, ha preso finalmente avvio da una dichiarazione di Papa Francesco, in cui affermava che “La vita va vissuta sino a quando è dignitosa”.
Crapanzano ha iniziato il suo intervento. sottolineando che la legge 219, modifica radicalmente quanto sinora normato dalla legge del 1942, consentendo all'Italia di adeguarsi agli altri stati europei.
Infatti, anteriormente alla nuova legge, chiunque si rivolgesse a un giudice per interrompere inutile terapie a pazienti in condizioni irreversibili o addirittura in stato vegetativo, pur quest'ultimo ritenendo giustificata la richiesta, non aveva alcuna possibilità di autorizzare alcunché in quanto la legge non lo consentiva.
In qualche caso però, facendo riferimento all'articolo 13 della Costituzione, in cui si dichiara che la libertà individuale è inviolabile, interpretandola come libertà di autodeterminazione della propria vita, alcuni giudici di rottura hanno sentenziato a favore di richieste di sospensione delle cure.
Crapanzano ha quindi ricordato che la Corte di Giustizia Europea ha sentenziato che “L'individuo può decidere liberamente della propria esistenza e interromperla in qualsiasi momento a prescindere dal proprio stato di salute”.
Infine, dopo aver rimarcato l'importanza del consenso informato nel rapporto medico-paziente per la sottoscrizione del testamento biologico, ha illustrato le varie modalità per la relativa sottoscrizione.
Tra queste, la più facile e immediata, risulta quella da sottoscrivere e consegnare nel comune di residenza; ma, purtroppo, in Italia su 7.892 comuni solo 187 hanno attività tale procedura.
Piero Pagani


