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via romita domo

DOMODOSSOLA -22-04-2018- Per la famiglia Bragoni

la recente sentenza della Cassazione fa ritornare la lunga questione legale sull'esproprio dei terreni di famiglia negli anni '80 in via Romita nelle mani della Corte d’Appello di Torino. Poi la nuova sentenza potrà ritornare in Cassazione o, come hanno fatto intendere gli stessi Bragoni, davanti alla Corte Europea: “Nella recente sentenza (che il comune di Domodossola spiega in un comunicato essere a proprio favore, rischiando di far risparmiare alle pubbliche casse 1,2 milioni di euro ndr.) si cita una legge che era stata dichiarata incostituzionale sul riconoscimento dei terreni - dicono i Bragoni - mentre il comune non ha tenuto fede ad un accordo precedente fatto con noi per la Casa di riposo di via Romita, dove si impegnava a mettere una targa per ricordare lo “sconto” di 400 mila euro che avevamo fatto allora amministrazione comunale”. La Cassazione ha annullato la sentenza della Corte d’Appello di Torino, che come noto condannava l’Amministrazione Comunale a corrispondere la somma di € 1.201.855,10 (oltre agli interessi al tasso legale) quale indennità di acquisizione sanante, tramite il versamento al MEF (ex Cassa Depositi e Prestiti).