PIEVE VERGONTE- 01-05-2018 - Circa 200 persone questa mattina hanno partecipato alla visita guidata nell'area Syndial di Pieve Vergonte oggetto di bonifica. Molti erano ex lavoratori, ma anche tanti cittadini oltre alle autorità. “E' per noi una giornata in cui celebriamo il lavoro – ha detto l'ingegner Michele Troni della Syndial - ma anche la sicurezza che è l'elemento connaturato al lavoro. Apriamo il sito al territorio per presentare il primo step delle attività di bonifica”. L'ingnegner Troni in apertura ha fornito alcune note storiche per poi passare a presentare gli iterventi di bonifica. L’area di proprietà Syndial si estende su una superficie di 37 ettari. “Il progetto che Syndial sta realizzando -ha detto Troni - è tra i più rilevanti dal punto di vista ingegneristico, in quanto prevede di riportare nell’alveo naturale il torrente Marmazza, deviato all’epoca della nascita dell’area industriale al servizio delle attività produttive”. Dal 1995 al 31 dicembre 2017 Syndial ha speso circa 139 milioni di euro per le attività di messa in sicurezza, demolizione impianti, caratterizzazione, bonifiche suoli e falda e gestione dell’impianto di trattamento acque di falda. Per completare gli interventi si stima un ulteriore impegno economico pari a circa 169 milioni di euro , oltre a 36 milioni per la gestione dell’impianto trattamento acqua di falda nei prossimi 15 anni. Dal 1995 a Pieve Vergonte sono state eseguite numerose campagne di caratterizzazione dei terreni e delle acque di falda, che sono confluite nel Piano di caratterizzazione presentato agli Enti nel 1999, ripresentato nel 2000 su richiesta del Ministero dell’Ambiente e approvato dalla Conferenza di Servizi nel 2003. L'ingegner Eleonora Aprea ha poi illustrato la barriera per il confinamento idraulico dell’area di proprietà e l’impianto di trattamento delle acque con una portata di estrazione pari a 800 mc/ora. “Oggi l’impianto TAF tratta annualmente circa 6.000.000 mc di acque di falda, con l’ampliamento previsto dal decreto l’impianto di trattamento delle acque di falda TAF – tra i più grandi d’Europa – raggiungerà una portata pari a 1250 mc/h. Per quanto riguarda i suoli, fin dal 2000 Eni e Syndial hanno presentato numerosi progetti di risanamento ambientale, ma il POB (Progetto Operativo di Bonifica) è stato approvato solo nell’ottobre 2013, con emissione del decreto del Ministero dell’Ambiente nel gennaio 2014. Tra i numerosi interventi previsti, la deviazione dell’alveo del torrente Marmazza, con la gestione dei materiali di risulta in un’area di deposito preliminare (la cosiddetta area VF, costituita da 83 celle), e la realizzazione di un'opera drenante; l’integrazione dello sbarramento idraulico esistente a valle del sito; la realizzazione di interventi di air sparging e soil vapour extraction per la bonifica in sito della falda avviate nel febbraio 2018; la realizzazione dell’impianto di confinamento per i rifiuti speciali, destinato a contenere i terreni contaminati post trattamento di lavaggio, e la sistemazione e il rinforzo dell’argine della sponda sinistra del fiume Toce lato Vogogna. . Da aprile 2017 sono operative 4 centraline esterne al sito di monitoraggio della componente atmosfera per il controllo in continuo delle attività potenzialmente impattanti nel territorio durante le lavorazioni.
Mary Borri


