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DOMODOSSOLA- 07-05-2018-  Il personale della Farmacia Comunale di Domodossola in un comunicato stampa esterna alcune precisazioni in riferimento alle dichiarazioni del Consigliere Comunale Claudio Rapetti nell’ultimo Consiglio Comunale: "In primo luogo - si spiega- che il lavoro svolto da anni come dipendenti della Farmacia Comunale di Domodossola non è mai dipeso dalla presenza di incentivi o premi produzione, ma dalla passione e dalla professionalità che si addice al ruolo di Farmacista. “Ruolo di professionista sanitario specialista del farmaco che si occupa della preparazione, fabbricazione e del controllo dei medicinali, nonché della corretta dispensazione, della giusta posologia, aderenza alla terapia ed effetti collaterali dei farmaci”.

Quindi come prima missione il Farmacista si preoccupa di eseguire le prescrizioni del Medico e non può sottolineiamo, non puo’ e non deve, spingere la vendita del farmaco così definito, e non puo’ dispensare di propria iniziativa farmaci con obbligo di ricetta. Il Farmacista oggi ha l’opportunità di consigliare, sempre nel rispetto delle necessità di chi si rivolge ad esso e della professionalità che lo distingue i prodotti denominati otc e sop, dispositivi medici, parafarmaco, omeopatia di primo intervento, fitoterapia ed elettromedicali, secondo le conoscenze e l’esperienza che ha acquisito.

Per questa ragione tutto il Personale del negozio Farmacia Comunale vuole chiarire che si è costantemente reso disponibile ad affrontare tutte le situazioni di difficoltà che si sono presentate, anche al di là delle proprie mansioni per assicurare all’Azienda un Futuro, senza peraltro promesse o certezze di riconoscimenti. Senza distinzione tutto l’organico della Farmacia ha collaborato anche con spirito di sacrificio al buon andamento del negozio Farmacia, proponendosi e proponendo idee per un rinnovamento al passo con i tempi.

Inoltre come dipendenti riteniamo che, alla luce della difficoltà che la Farmacia come attività commerciale oggi sta subendo, (grazie soprattutto alle liberalizzazioni e al permissivismo degli ultimi anni), le incentivazioni non siano certo la vera spinta alla ripresa di questo settore che si sviluppa come Servizio per la Comunità”.