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VCO-21-05-2018- “Una scelta calata dall’alto che penalizza in particolar modo le persone anziane”. In una nota diffusa in queste ore il senatore della Lega Enrico Montani commenta l’annuncio da parte di Banco popolare Bpm di chiudere sei sportelli bancari nel Vco a partire dal prossimo 30 giugno: “Sono, come noto, gli effetti – per quanto riguarda la nostra provincia, certamente negativi sul piano pratico – della fusione tra Banca popolare di Novara e Banca popolare di Milano- spiega Montani- Posso capire che il matrimonio d’affari tra i due istituti renda necessaria la riorganizzazione del nuovo soggetto di credito, ma la scelta fatta a tavolino di chiudere sei uffici di mezza montagna è inopportuna, soprattutto in un territorio dalla morfologia particolare come il nostro. Quanti anziani che hanno difficoltà negli spostamenti e che magari non possiedono l’auto – si chiede il parlamentare della Lega – rimarranno penalizzati, da luglio, a causa dell’assenza dello sportello nel proprio paese?». Si ricorda, che cinque chiusure su sei avverranno in Ossola e precisamente a Baceno, Bannio Anzino, Varzo, Vogogna e Premosello Chiovenda, mentre una a Cambiasca, nel Verbano. In difficoltà anche i premenesi, dopo la chiusura del bancomat di Intesa S. Paolo. E mentre i sindaci dei Comuni interessati manifestano l’intenzione di incontrare i responsabili delle banche che hanno deciso i provvedimenti sopra citati, anche il Senatore Montani dichiara la propria intenzione di collaborare in prima persona per cercare d’invertire la rotta. «La politica non ha competenza nelle banche – dice ancora Montani – ma non per questo non mi muoverò per tentare di capire se ci sono ancora margini d’intervento; l’auspicio è che la decisione presa – termina la nota - possa assumere connotati diversi da quelli che ci sono stati prospettati”.