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Andrea Montesano psicologia rock

DOMODOSSOLA-23-05-2018-La musica rock  come strumento per conoscere e interpretare il complesso universo adolescenziale. Lo psicologo, educatore e musicista Andrea Montesano,  ospite ieri sera, nell'Aula Magna dell'Istituto Antonio Rosmini a Domodossola, nell'ultimo incontro del ciclo " Testimoni del Presente",  ha illustrato la funzione e l'importanza della musica nello sviluppo psicologico e sociale di un adolescente. Ventiquattrenne songtherapyst, chitarrista, con una Laurea Specialistica in Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione, Andrea Montesano, attraverso lo  studio della funzione che la musica e le canzoni assolvono per i giovani, a vari livelli, è giunto a scrivere  un libro pensato per supportare psicologi ed educatori che lavorano quotidianamente a stretto contatto con i ragazzi ma anche rivolto a genitori e figli che vogliono meglio conoscersi attraverso i testi dei grandi miti del rock. " La Psicologia del Rock. Crescere con la musica in adolescenza" ( Alpes, 2017) è un volume che spazia dagli studi americani di Bronfenbrenner e altri padri della psicologia, attraversando i testi di Subsonica, Baustelle, U2, Fedez, ecc. con sempre al centro il vissuto dell'adolescente, in bilico tra ricerca di identità e ispirazione ai suoi miti musicali. L'autore ha spiegato al pubblico presente in sala che, nell'ascoltare musica in questa delicata fase della vita, si risponde al bisogno di affermazione e costruzione della propria identità. Il compito di psicologi, insegnanti, genitori, counselor ed educatori che hanno a che fare con giovani dai 13 ai 20 anni è proprio quello di capire il perché di un comportamento e di una scelta musicale, senza stigmatizzare. La musica infatti, per i genitori potrebbe diventare uno strumento per dialogare con i figli, una chiave per la comunicazione con gli adolescenti  più ribelli o introversi. Il libro contiene anche un progetto psicoeducativo  da applicare con gli adolescenti nelle scuole, parrocchie o comunità educative. Lo stesso autore ha partecipato ad un progetto educativo, collaborando con  il Liceo delle Scienze Umane Antonio Rosmini, insieme all'insegnante Elena Mascaro.