CRODO- 30-09-2015- E' l'imprudenza il pericolo. Fa discutere il numero di morti quest'anno nelle nostre valli

per la ricerca dei funghi, ben nove nel Vco, ma per cause diverse dall' intossicazione alimentare. la questione è al vaglio degli esperti micologi provenienti da tutta Italia e riuniti in questi giorni a Crodo, dove si è analizzato il problema caso per caso, ed è emerso che durante questaa stagione, per altro ancora in corso, si sia verificato un solo problema di presunta intossicazione da funghi, tutte le altre vittime lo sono state per imprudenza. Si è quindi parlato deu “funghi radioattivi”: “Il fatto che si riscontri una radioattività molto elevata negli animali- racconta Dimitri Gioffri, micologo dell'Asl e presidente dell'Associazione Micologa AMB- è dovuto all'acqua che bevono e alle piante di cui si cibano, ciò ha mobilitato Asl e Arpa già nelle passate stagioni, istituendo diversi e approfonditi controlli. La raccolta e l'analisi di campioni su alimenti animali in tutte le valli dell'Ossola fino al comune di Ornavasso, ha fatto emergere che una sola specie di fungo, raccolta a Trasquera, tale "Rozites Caperatus" (Pholiota Caperta)", superava di poco la soglia di radioattività tollerata.  Questa specie è commestibile ma non raccolta nelle nostre zone, ed è di persè  particolarmente ipercattante spiega Gioffri. Icontrolli e i monitoraggi sono in corso durante le stagioni "natura permettendo", ripetendo le tappe di anno in anno si può avere un riscontro di dati, che una volta incrociati possono mettere in luce le zone di radioattività del terreno, quindi dei funghi”.  L'esperto, in veste di responsabile micologo dell'Asl che segue le indagini in collaborazione con il dipartimento di radioattività di Ivrea, sottolinea l'importanza di continuare il lavoro di ricerca per raccogliere dati che possano essere comparati anno per anno così da tracciare un grafico dell'andamento di radioattività svolgendo un vero e proprio monitoraggio a tutela della salute della popolazione”.

Manuele Dall'Ava