
DOMODOSSOLA- 01-10-2015- Antonio Leopardi, assessore ai lavori pubblici, urbanistica e pianificazione territoriale replica a Damiano Delbarba sulle polemiche sui soldi dei frontalieri spesi per le asfaltature e sulla possibilità di utilizzo della aree ferroviarie dismesse, lanciando frecciate anche all'onorevole Enrico Borghi. Secondo l'assessore domese infatti la concessione di un appalto per i treni navetta da Domo, riqualificando in parte l'area della stazione domese, deve essere decisa solamente da Roma, mettendo in concorrenza gli operatori ferroviari. Cosa che sinora non è stata fatta: “Diranno in modo sdegnato che non è vero che sono contrari- commenta telefonicamente Antonio Leopardi riferendosi ai dirigenti delle Ferrovie italiane- ma in realtà in quattro anni ed innumerevoli riunioni non abbiamo cavato nulla, la cosa si può risolvere solo a livello romano, e non è un caso che io lo spieghi a Delbarba, che è molto legato ad Enrico Borghi”. Leopardi poi, in un comunicato stampa analizza le varie situazioni relative all'uso dei fondi dei frontalieri: “In qualità di assessore ai Lavori Pubblici ed alla Pianificazione Territoriale – spiega- ritengo che la nota del consigliere Delbarba necessita almeno di due doverose osservazioni, rispettivamente sulla possibilità del rifacimento degli asfalti nella Città di Domodossola con i Fondi Frontalieri e sulle possibilità di utilizzo della aree ferroviarie dismesse. Sul primo punto, ancorché il Consiglio Comunale si sia già chiaramente espresso, a me preme sottolineare la piena congruenza tra l’ asfaltatura ed i vincoli ai quali sono ancorati i Fondi Frontalieri. In questi quattro anni della mia permanenza ai LLPP, il confronto con i tecnici comunali sul rapido processo di degrado delle nostre pavimentazioni stradali rispetto a quanto avviene in Comuni vicini ha evidenziato, tra le cause più significative, la differente usura legata all’ intenso uso della viabilità da parte di una popolazione molto più ampia di quella residente. Domodossola è il centro dell’ Ossola e su di essa, giornalmente, si riversa una significativa parte delle popolazioni valligiane. In parole povere, un asfalto a Domo dura molto meno di qualunque asfalto rifatto in un Comune del circondario. Inoltre, il trasporto pubblico (qui si parla di quello su gomma) utilizzato anche da frontalieri e loro familiari ha una marcata incidenza sull’ usura del manto stradale. Per questi motivi, è da rigettare il sospetto che la nota del Consigliere Delbarba sembra adombrare, ovvero che quello approvato in Consiglio fosse un provvedimento “aggiustato”, di ripiego e, forse, di dubbia liceità. I Dirigenti degli Uffici Comunali della nostra Città sono noti per la loro pignoleria e non consentirebbero azioni in contrasto con le Leggi. Sul secondo punto, la nota del Consigliere Delbarba mi consente di riportare l’ esperienza avuta nei rapporti con le Ferrovie sulla possibilità di utilizzo delle aree dismesse, di cui quella in testa al Metropark è solo una di dette aree. Limitandomi a quella per la quale il Consigliere Delbarba propone la stazione dei Treni Navetta, nei primi tre anni di questa Amministrazione il sottoscritto è stato almeno quattro volte a Milano a confronto con Dirigenti “di rango” di RFI per perorare proprio quella realizzazione, unitamente ad altre ipotesi su altre aree anch’ esse dismesse.Il quarto anno mi sono dovuto arrendere dopo aver accertato che in generale, RFI valorizza le aree di sua proprietà a livelli economici non definiti (sto ancora aspettando il computo di un’ altra area per la quale vi era un significativo interesse a progetti di sviluppo urbanistico…), ma sicuramente fuori da qualunque logica di mercato. Sull’ ipotesi di una stazione per treni navetta, più che su altre proposte, le Ferrovie hanno tenuto, oltre ogni ragionevole dubbio, un comportamento ostruttivo. Dopo molte insistenza e contatti con Dirigenti/Uffici diversi, è apparso chiaro il dissenso da parte di Ferrovie per un progetto non in accordo con le loro linee strategiche di sviluppo. In conclusione, finché non verranno modificate a livello nazionale gli orientamenti delle Ferrovie sulla funzione dello Scalo di Domo 1 – in particolare, l’ accettazione di una strategia che ne salvaguardi e potenzi lo sviluppo turistico/commerciale – ogni ipotesi nella direzione auspicata dal Consigliere Delbarba, ancorché apprezzabile, è destinata a restare nel “Libro dei Sogni”. Una nota personale: in questi quattro anni nei quali il mio assessorato (sia LLPP che Urbanistica) si è dovuto misurare con una penuria di risorse imbarazzante, ho imparato – aiutato dai Dirigenti e Funzionari degli Uffici Comunali – l’ esercizio del risparmio e mi sono cimentato nella virtù della concretezza. Se mi sarà consentito, intendo proseguire su questa linea fino al termine del mandato e non mi farò trascinare in quelli che mi appaiono come giochi della giostra elettorale”.


