
DOMODOSSOLA- 17-10-2015- Cosa fare dopo. Se è vero che tutto rimarrà
inalterato al San Biagio sino all'ipotetica apertura del Nuovo Ospedale la discussione più importante è quelal di delineare il futuro di quella struttura nel centro domese, immobili che la Regione vorrebbe vendere per fare cassa, ma che il primo cittadino Mariano Cattrini ha già opzionato come indispensabili per la medicina territoriale e per la città. Ecco l'intervento fatto da Cattrini alal presenza dei vertici regionali venerdì pomeriggio al Tencoparco: “Io sono stato un forte, se non feroce, sostenitore del Dea a Domo- ha spiegato ai presenti Fondotoce Mriano Cattrini- oggi di fronte a questa proposta non posso che prendere atto che c'è uno sguardo verso il futuro, e che se viene realizzato il Vco ha una struttra significativa e duratura nel tempo. E' evidente che il mantenimento dei due Dea aveva il fiato corto, l'offerta non sarebbe stata all' altezza dei tempi,ma è altrettanto certo che l'arrocamento ( in difesa del Dea di Domo ndr.) era l'unica strada che dovevamo percorrere. Davanti alla capacità di programmare il futuro bisogna saperlo vedere. Sottolineo un altro aspetto, noi avevamo la concorrenza feroce, la possibilità di esser fagocitati da Borgomanero e di morire come strutture, avendo due ospedali vicini, Borgo e Novara, con i due Dea. Oggi la prospettiva è che siamo in grado di esistere con Novara, e sarà più dura per Borgomanero, perchè i servizi devono essere dislocati perchè servano. Penso che questa prospettiva sia illuminante, e se così com'è oggi prospettata è come era stata delineata anni prima con il dottor Guarducci, un idea di cui io ero sostenitore. La medicaan territoriale che qui si pone deve essere vista oggi con uno sguardo particolare, L' ospedale di Domo è chiaro che muore, ma quelle strutture io chiedo sin da ora, devon avere una vocazione sanitaria. E lo chiedo sin da ora perchè quel territorio ha bisogno di particoalri interventi nel settore sanitari ed ospedaliero. Il percorso deve essere serio, in modo da guardare alle prospettive future. Non discuteremo sull'allocazione in chilometri di distanza, ma studieremo seriamente i servizi che sul territorio devono essere allocati, quei locali di Domo devono essere visti come prospettiva di assistenza, di medicina territoriale, che sia appropriata per il territorio ossolano.E penso che ci possiamo mettere al lavoro con grande sernità e soprattutto pensando che questo territorio sta guadagnando ad essere unito, e che la struttura sanitaria prospettata sarà l'elelemeno attaraverso cui guardare il futuro a vantaggio del Vco. Ringrazio il coraggio avuto dal Piemonte, creiamo un ponte verso il futuro, io li ringrazio”.


