
DOMODOSSOLA- 21-10-2015- Anche il Comitato tutela Ossola si schiera per Piedimulera come sede del costruendo nuovo ospedale unico del Vco: “In merito agli ultimi incredibili avvenimenti che riguardano la sanità del Vco, noi del Comitato Tutela Ossola vogliamo esprimere alcune nostre considerazioni. Innanzitutto vorremmo esporre con la dovuta calma, ma con tutta la forza possibile, alcuni dati oggettivi che purtroppo consideriamo essere l’ennesima umiliazione di una terra, l’Ossola, che negli ultimi decenni ha sempre avuto rappresentanti non in grado di difendere i propri sacrosanti diritti e ha visto man mano perdere tutti i servizi che una terra difficile e montana come la nostra, ha il diritto di avere. Probabilmente verremmo etichettati come campanilisti, termine per altro senza alcun significato, usato a sproposito da chi non ha altre argomentazioni reali ed oggettive per controbattere. La premessa dalla quale si deve assolutamente partire per capire la patetica sceneggiata alla quale i vertici regionali ci hanno obbligato ad assistere in meno di un anno è questa: il Dea provinciale, l’unico adatto ad avere in tempi brevi le caratteristiche indispensabili per il mantenimento dei servizi adeguati, non poteva che essere il San Biagio di Domodossola. Questa scelta non è sicuramente una scelta dell’ultimo anno, bensì una scelta fatta diversi anni fa quando si decise che il polo chirurgico dell’ospedale plurisede fosse quello di Domodossola. Da lì la decisione di mantenere il Dea provinciale al San Biagio non poteva che essere oggettiva e consequenziale come sostenuto anche dall’onorevole della zona, prima che la situazione evolvesse in una confusa bagarre coi compagni di partito verbanesi. Nonostante queste considerazioni, lo sbraitare del Sindaco Marchionini e la longa manus del Vicepresidente della Regione, il verbanese Reschinia, hanno fatto sì che in pochi mesi, anzi nell’autunno scorso in pochissimi giorni, la Regione Piemonte entrasse in un imbarazzo epocale con immediato dietrofront, rimangiandosi pubblicamente la parola data qualche giorno prima. Molti non lo sanno, ma noi lo ricordiamo chiaramente anche a chi se lo è dimenticato o non ne era a conoscenza: quando venne istituita questa infausta provincia e quando gli ossolani svendettero il capoluogo a Verbania, tra gli accordi taciti, ma ben chiari, c’era quello che il polo medico provinciale fosse il San Biagio di Domodossola, in quanto all’epoca, primi anni novanta, era un centro d’eccellenza ospedaliera del novarese. Tutto questo non è bastato e il tempo, miglior alleato della politica antiossolana, ha fatto passare nel dimenticatoio tale clausola. Vorremmo anche ribadire, giusto per sottolineare il nostro campanilismo, che nel momento in cui il Dea pubblico fosse stato collocato a Domodossola, si poteva in ogni caso salvare il doppio Dea mantenendo anche quello del Castelli con un qualche accordo coi privati (per altro già ampiamente presenti nella sanità lacustre a differenza della totale assenza in quella ossolana), il che avrebbe significato il mantenimento di due poli emergenziali in provincia.
Ora passiamo al nocciolo della questione e cioè all’ultimo ed ulteriore cambiamento di strategia della Regione e proviamo ad analizzare il tutto facendo finta di dimenticare queste premesse, anche se ci è molto difficile. Ebbene la Regione Piemonte venerdì scorso è arrivata al gran completo al Tecnoparco di Fondotoce prospettando la costruzione di un nuovo ospedale unico nel Vco. Una realizzazione che ha quasi del miracoloso per le tempistiche annunciate: 4 anni. Tempi che se non fossero stati detti pubblicamente da rappresentanti delle istituzioni, sembrerebbero una presa in giro ulteriore. Senza andare troppo lontano, a Novara, seconda città del Piemonte e uno dei poli medici più importanti del Nord Italia, dopo dodici anni non si è ancora arrivati all’ apertura del nuovo ospedale ed invece nel Vco, terra che politicamente e numericamente ha il peso di un quartiere di Torino, studi di fattibilità, progettazione e realizzazione avverrebbero in soli 4 anni. Ebbene noi del Comitato Tutela Ossola non considereremo neanche questa seconda e poco verosimile premessa e faremo lo sforzo di credere ai vertici istituzionali. Vogliamo credere che la Regione abbia veramente tale intento e che voglia in quattro anni avere un nuovo ospedale Unico nel Vco. Ecco che a questo punto non ci sia altro da discutere: neanche sull’ubicazione del futuro ospedale. Se si volesse veramente realizzare con certe tempistiche un progetto simile l’area non può che essere una ed una sola: Piedimulera. Già scelta anni fa in quanto zona baricentrica, idrogeologicamente adatta e con un Piano Regolatore già approvato per la costruzione di un ospedale. In realtà anche Domodossola approvò in passato una variante al piano regolatore in un’area idrogeologicamente adatta e cioè nella piana tra Villadossola e Domodossola, ma non sia mai che noi campanilisti dalla miope visione o, come ci è stato detto, “ossolani da educare” diciamo che l’ospedale Unico debba essere costruito a Domodossola (che comunque rispetto all’intero territorio provinciale rimane più baricentrica rispetto Ornavasso). Se si volesse pensare di rimanere minimamente vicini ai tempi di realizzazione annunciati, la località non può che essere quella di Piedimulera. Qualsiasi altro luogo indicato non sarà che una farsa, un incredibile ennesimo bluff, in quanto il solo approvare una variante al piano regolatore comunale e poi regionale farebbe slittare il tutto. Senza considerare lo sperpero di denaro pubblico per gli studi già fatti per progetto ed individuazione dell’area e pagati cospicuamente con denaro pubblico (per inciso, la geologia non cambia in pochi anni: dove non si poteva fare un ospedale dieci anni fa, non lo si può fare neanche oggi). Inoltre in un’Italia nella quale ogni anno piangiamo decine di vittime e contiamo milioni di euro di danni per alluvioni, noi provincia montana e a fortissimo rischio idrogeologico possiamo permetterci di costruire un ospedale dove nell’autunno del 2000 il Toce esondò? La nostra risposta è no, e quindi ribadiamo che il luogo dove dovrà sorgere l’ospedale non può che essere Piedimulera, l’unica area che all’epoca non venne interessata dalla furia del Toce. Purtroppo però il Sindaco di Verbania Marchionini ha già posto veti sull’ubicazione dell’Ospedale alla faccia del “volemose bene” e del rispetto altrui e meno male che i campanilisti sono gli ossolani. E se si facesse dieci chilometri più a Nord Sindaco Marchionini? Ah già, l’acqua da che mondo è mondo scende dalle montagne verso il lago!!! Belle argomentazioni diremmo. Quindi possiamo constatare con tristezza che l’ospedale Unico non si farà mai, in quanto in nome del “tutti uniti” i sindaci ossolani dovranno ubbidire al dictat dell’ex capoluogo (a proposito: la Provincia si è salvata nelle scorse settimane dal dissesto grazie ai canoni idrici delle remote valli ossolane… anche i soldi evidentemente, così come l’acqua, scendono dalle montagne al lago), sceglieranno un’area diversa da Piedimulera e l’ospedale unico non si farà mai, con buona pace di tutti. Ovvio che le conseguenze non si vedranno nell’immediato, ma fra diversi anni: forse dieci, magari qualcuno in meno. Si darà la colpa alla successiva amministrazione o ad altre contingenze economiche e chissà quale futuro avrà la sanità nel Vco. Invece con la scelta di Piedimulera si potrebbe partire dal giorno dopo a posare la prima pietra e avere un ospedale nuovo fra quattro anni, avendo già fatto tutti gli studi dovuti. Quindi noi del Comitato tutela Ossola diciamo che se si vorrà veramente fare l’ospedale nuovo si deve, senza nessuna esitazione, scegliere Piedimulera come sede adatta. Ogni altra scelta non potrà che essere un bluff. Attendiamo una risposta dai sindaci e dai nostri rappresentanti politici. Una risposta che magari smentisca anche solo un affermazione di quelle fatte in questo comunicato. Una risposta che ci dica che non è vero quello da noi affermato e che le cose stanno in un altro modo. Ma siamo purtroppo sicuri che questa risposta non arriverà mai”.


