
DOMODOSSOLA- 10-12-2015- Governare la costruzione del nuovo ospedale a Ornavasso, un impegno che il Partito Democratico si deve assumere per il futuro. Questo lo stimolo offerto da Adesso!PerDomodossola tramite un comunicato stampa a firma Roberto Munizza: “Ci vuole coraggio per proporre le riforme- commenta Roberto Munizza di Adesso!PerDomodossola- ma ci vuole capacità per attuarle. Il Pd capace di arrivare alla proposta di un ospedale unico, deve essere lo stesso Pd che si assume la responsabilità della sua realizzazione: così in Regione come a Domodossola. Per questo il Pd può vincere le prossime elezioni amministrative a Domodossola. La "questione sanità" è fondamentale e andrà spiegata. Non è Domodossola che perde il S.Biagio, è l'Ossola che guadagna un ospedale nuovo. Con buona pace della Lega che vuole far credere che la regione Piemonte abbia messo sul tappeto la costruzione di un ospedale unico per vincere le elezioni amministrative (130 milioni per 18.000 abitanti, sarebbe la campagna elettorale più costosa della storia repubblicana! ma si sa: la Lega vive di paradossi). La derubrichiamo a cabaret politico. La questione è un'altra. La questione sanità nel Vco riguarda piuttosto il tema delle riforme: la riforma sanitaria avviata in Piemonte non ha potuto prescindere da una valutazione oggettiva delle reali esigenze dei territori ed ha portato all'opportunità che oggi il Vco ha di riformare la propria sanità in maniera reale, sostanziale e duratura rispetto alle prospettive future. Dodici anni fa il centro destra non fu convincente, non fu capace di una proposta credibile: va dato atto che i tempi erano profondamente diversi e le condizioni differenti, ma il fatto è che oggi il Pd riesce laddove il centro destra fallì: arrivare a formulare una proposta concreta che ha trovato il consenso del territorio. Da qui si inizia a ragionare e a lavorare al progetto. Sbaglia chi crede che i giochi siano fatti e che basti avere sottoscritto un protocollo d'intesa per considerare chiusa e definita la questione. La vittoria politica chiama adesso ad una totale assunzione di responsabilità. La responsabilità di spiegare il progetto, di governare il processo e di realizzare l'opera, oltreché di garantirne il funzionamento e il mantenimento. É proprio da adesso in poi che i territori del Vco dovranno, sulla scorta di un'unitarietà forzosamente ritrovata, mantenere compattezza e forza per avviare, controllare e realizzare un'opera importante e impegnativa come un nuovo Ospedale Unico. La responsabilità del Pd si configura in tutta la sua portata. In questo Domodossola dovrà fare la sua parte e il Pd locale dovrà essere all'altezza di questa responsabilità. Le riforme vanno attuate e governate, non vanno lanciate e poi abbandonate alle opposizioni. Andrà chiesto conto alla Regione punto su punto di ciò che verrà realizzato, come e quando, con fermezza e coerenza. Innanzitutto i tempi strettissimi imposti dalla Regione ai nostri amministratori per avviare un processo di riforma non più rinviabile, dovranno essere gli stessi tempi urgenti cui il territorio dovrà richiamare la Regione nel realizzare l'opera, poiché siamo tutti d'accordo che non c'è più tempo da perdere. Le innegabili criticità del project financing andranno governate e controllate, in un processo di verifica che riguarda, ricordiamolo, sempre e comunque gli appalti pubblici nel nostro Paese. Nessun servizio al S.Biagio andrà tagliato a partire dal Dea, all'emodinamica, al punto nascite: anzi proprio per dimostrare la serietà della proposta di un ospedale nuovo, andrà richiesto e definito, per motivi strettamente sanitari oltreché politici, un fondo dedicato che permetta di sopperire alle carenze economiche dell'Asl Vco, per garantire efficacemente tutti i servizi sanitari sino alla realizzazione del nuovo ospedale: in base al medesimo principio, che condividiamo, espresso dalla Regione per il quale se si vuole risparmiare dopo, bisogna investire prima. Non è realistico immaginare di resistere anni, quelli della realizzazione del nuovo ospedale, con le attuali risorse insufficienti a garantire i livelli essenziali di assistenza sanitaria nel nostro territorio. Dovrà essere contestualmente avviata e realizzata compiutamente la riorganizzazione della medicina territoriale, che costituisce il contesto indispensabile all'interno del quale ha senso, in un territorio montano, la realizzazione di un nuovo ospedale. Poi ancora, Roma dovrà dare il benestare; il Piemonte dovrà uscire dal piano di rientro; andranno selezionati i finanziatori; l'area dovrà essere conforme; le opere dovranno essere adeguate; i servizi sanitari dovranno essere garantiti ad un livello superiore di quello attuale da Cannobio a Formazza. Ma tutti questi non sono motivi per rinunciare a priori: anzi è proprio per questi motivi che il Pd locale può e deve cambiare passo: per garantire che la riforma sanitaria nel nostro territorio possa essere concretamente realizzata nei prossimi cinque anni. Al contempo tale riforma sanitaria potrebbe essere un fallimento: se il Pd nazionale non sarà all'altezza dello slancio riformista dichiarato, se il Pd Regionale non sarà all'altezza degli impegni presi con il territorio, se il Pd locale non sarà all'altezza di un confronto fermo, serio e costruttivo con la Regione”.


